Meno di 100 giorni all'inizio della NFL
Benvenuto ad una nuova uscita (48/2024) della newsletter di Huddle Magazine.
Calma piatta nella NFL quando mancano meno di 100 giorni alla notte tra il 5 e il 6 settembre quando inizierà la stagione con l’anticipo tra Kansas City Chiefs e Baltimore Ravens. Gli OTA sono praticamente terminati, ai training camp manca ancora più di un mese e i giocatori hanno del tempo per le ultime vacanze prima dell’inizio degli allenamenti veri e propri. Nonostante il periodo di calma la newsletter non si ferma :-)
Buona lettura!
Analitichiamo
Tra fine maggio ed inizio giugno inizia il classico "periodo morto" della NFL. Il post Super Bowl ci vede impegnati nel commentare combine, free agency, draft e rilascio della schedule, ma alle porte di giugno è veramente difficile trovare qualche nuovo argomento di attualità. Quindi è l'occasione giusta per cercare qualche curiosità, nulla di particolarmente rilevante per la comprensione del gioco, ma che ci porterà alle soglie della nuova stagione.
Uno degli elementi distintivi del nostro amato gridirion sono gli hash mark, i quali corrono per tutta la lunghezza del campo e sono usati per determinare la zone nella quale deve essere posizionata la palla per l'inizio di ogni azione. Ai fini del risultato di un'azione è rilevante se l'inizio avviene a sinistra oppure a destra del campo? Vediamolo.
Nel grafico sottostante abbiamo inserito sull'asse orizzontale dove è stato posizionato il pallone, quindi verso l'hash mark di sinistra (L), in mezzo al campo (M), oppure verso l'hash mark di destra (R). Come sempre per vedere l'efficienza di un gioco utilizziamo l'EPA, che viene riportato sull'asse verticale.
Possiamo notare che le azioni sono iniziate per il 45,6% delle volte dall'hash mark di sinistra, circa l'1% in più rispetto a quelle di destra. In termini di qualità, iniziare nella parte centrale sembra offrire una miglior performance, seppur con un numero di tentativi minore. Non di molto, ma l'EPA partendo dall'hash mark di destra è migliore rispetto a quello di sinistra.
Visti i valori espressi in queste due ultime stagioni non sembrano esserci delle grosse differenze nel dove parte l'azione. Quindi, quando a settembre guarderete una partita della vostra squadra non preoccupatevi molto di questo aspetto... probabilmente com'è sempre stato :-)
(Andrea Casiraghi in esclusiva per la newsletter)
Huddle Classic in pillole
È di qualche settimana fa la notizia che la NFL stia cercando il modo di introdurre la tecnologia anche nella determinazione del primo down, il che renderebbe l'utilizzo di box e catena non più "ufficiale" ma solo come mero riferimento visivo per giocatori e pubblico. La tecnologia renderebbe superfluo, infatti, l'ingresso in campo della catena per determinare se la palla supera o meno il secondo palo della catena conquistando, così, un primo down.
Down Marker (o box) e catena non hanno subito fatto parte integrante del football. Agli inizi, infatti, quando il gioco era più simile a calcio e rugby, non se ne sentiva la necessità, perchè non c'era alcun bisogno di misurare nulla. Fu solo nel 1882 che il regolamento impose alla squadra in possesso di palla di guadagnare almeno cinque yard in tre tentativi per continuare a mantenerne il possesso. Assieme all'introduzione di questa regola, venne modificato anche il sistema di tracciatura del campo, che vide la comparsa di una linea ogni cinque yard per aiutare gli arbitri a calcolare se fosse stata percorsa o meno la distanza necessaria per un primo down.
Non ci volle molto per capire che le strisce sul campo non sarebbero bastate, e già nel 1890 alcune squadre iniziarono ad usare dei riferimenti fissi sul campo e venne aggiunto un terzo arbitro in campo, il linesman, con il compito di verificare proprio l'avanzamento del pallone. Fu solo nel 1898, però, che venne regolamentato l'utilizzo di due pali sottili da piantare nel terreno, uniti da una corda o catenella della lunghezza di cinque yard. Il posizionamento di questi pali era compito del linesman, che segnava anche il punto di partenza dell'azione lasciando un fazzoletto a terra. Il fazzoletto venne sostituito in breve tempo da un picchetto piantato nel terreno, sempre a cura del linesman.
Quando i tentativi diventarono quattro e le yard da percorrere dieci, fu chiaro che il povero linesman non poteva occuparsi di tutto e pure arbitrare. Spesso, per velocizzare i tempi di posizionamento di tutto l'ambaradan, succedeva che il linesman togliesse subito il picchetto ad azione iniziata e corresse con il picchetto in mano a fondo campo per seguire l'azione. Più di un giocatore (ma anche linesman) venne ferito dalla punta acuminata del picchetto portato in giro per il campo dal linesman, per cui si decise di assegnare tre persone alla gestione di catena e picchetto: la cosiddetta Chain Crew.
Oltre alla catena a bordo campo, per un certo periodo di tempo ne venne usata anche una, denominata Eckiliepp Chain dal nome dell'inventore, qualche yard più indietro. Questa seconda coppia di pali aveva la catena a mezz'aria anzichè a terra, e da questa catena pendevano dei segnalini ogni yard, in maniera che si potesse contare quante yard mancassero alla chiusura del down. La Eckiliepp Chain resistette circa quarant'anni, e venne abbandonata quando vennero adottate le Lockney Lines, che oggi conosciamo come Hashmarks laterali.
Il picchetto venne sostituito da un terzo palo e gli venne aggiunto il numero corrispondente al down giocato, mentre ai due pali della catena vennero aggiunte delle bandierine alla sommità per renderli più visibili. Erano nati catena e down marker che, attraverso modifiche stilistiche più o meno marcate, sono arrivati fino ai giorni nostri.
(Massimo Foglio in esclusiva per la newsletter)
Huddle Classic è il podcast di Huddle Magazine dedicato alla storia del football americano, potete ascoltarlo QUI.
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Dal sito
Abbiamo aperto un canale su Whatsapp, se volete ricevere tutti gli aggiornamenti dal sito cliccate QUI. 32 campi NFL diversi dal solito li potete vedere QUI. Le Università potranno pagare i giocatori? QUI per saperne di più. Non ci saranno più box e catena nella NFL? Lo spieghiamo QUI. I new York Giants hanno presentato Century Red, la divisa per le 100 stagioni, QUI trovate tutto. E’ iniziata la ELF, QUI la review di week 1. Continuano i campionati FIDAF, QUI le review e i preview della IFL e delle altre serie.
Il ruggito della tigre
Nella newsletter del 18/05/23 abbiamo analizzato la Strength of Schedule (SoS), ovvero la difficoltà del calendario che le squadre NFL dovranno affrontare, dimostrando che tale parametro non ha nessuna validità statistica, nonostante la NFL lo riconosca addirittura come parametro secondario in caso di parità di piazzamento tra più squadre.
Avevo allora proposto nella newsletter del 01/06/23 una mia versione della SoS elaborata dalla Prun8’s Analytics basata sulle previsioni di vittorie fatte dai bookmaker, ritenendolo un paradigma più affidabile, perché teneva conto, non delle vittorie dell’anno precedente, ma dei valori di forza ipotizzati per le varie squadre a seguito di free agency e draft.
Non ci resta che analizzare quale metodologia si è rivelata più affidabile nella stagione 2023/2024-
Con molto orgoglio devo bullarmi per essere riuscito a fornire una SoS più attendibile di quella ufficiale NFL, infatti, come potete vedere, il margine di errore medio della Prun8’s Analytics, rispetto al numero di vittorie REALI degli avversari, è stato del 3%, mentre quello NFL del 4,1%
Se guardiamo la colonna REALE 2023, si vede come i Cincinnati Bengals sono stati la squadra con la più alta percentuale di vittorie degli avversari, così come i compagni divisionali che in tutto occupano 4 delle prime 5 posizioni. Al contrario sono New Orleans e Atlanta ad aver avuto gli avversari più “morbidi”, grazie a una division non certo irresistibile.
Se invece andiamo ad analizzare quali squadre hanno subito le variazioni maggiori rispetto a quanto era atteso a inizio stagione, possiamo osservare che la Prun8’s Analytics aveva sottostimato la difficoltà del calendario dei Bengals e sovrastimato la difficoltà di quello dei Dolphins e dei Cowboys, come del resto aveva fatto anche la NFL.
Questo confronto ha avuto lo scopo di dimostrare ulteriormente l’inutilità della Strength of Schedule classica, soprattutto in una lega in cui i valori si riequilibrano molto in fretta e in cui nessuna partita si può ritenere davvero facile.
(Giorgio Prunotto in esclusiva per la newsletter)
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L’angolo del Salerio
I New England Patriots, per la prima volta dopo 24 annate di gloria, affronteranno una stagione senza Bill Belichick sulla loro panchina. Dal 2000 in avanti, l'head coach ha collezionato un meraviglioso record di 266-121 in regular season, ma soprattutto ha vinto sedici titoli di AFC East, guidato i suoi a giocare nove Championship e conquistato la bellezza di sei Super Bowl. Numeri stratosferici, che fanno di Belichick l'allenatore di gran lunga più vincente nella storia NFL. Eppure la franchigia non ha impiegato molto tempo a scegliere il suo sostituto, identificato in Jerod Mayo, promosso da allenatore dei linebacker ed ex difensore nel ruolo proprio a New England, tra il 2008 e il 2015. D'altronde, Mayo non sarebbe potuto andare da nessun'altra parte: una clausola ben precisa nel suo contratto precedente lo obbligava a restare per poi prendere il posto del suo guru.
Si tratta dell'undicesimo "discepolo" di Belichick ad assumere il ruolo di head coach in una squadra NFL, ovviamente il primo ai Patriots. Evitare di cambiare aria potrebbe essere una mossa finalmente vincente in una dinastia di successori del maestro che, nelle dieci esperienze precedenti, ha avuto tutt'altro che successo. Soltanto l'ex defensive coordinator Al Groh ai Jets (9-7) e l'ex offensive coordinator Bill O'Brien ai Texans (52-48) hanno un record positivo nella propria carriera in panchina e quest'ultimo ha ottenuto due delle sole tre misere vittorie ai playoff. L'unico che, al momento, può migliorare il proprio score è Brian Daboll, head coach dei Giants, guidati al successo nei playoff nel 2022 e a un atroce 6-11 nella passata stagione, per un totale di 15 vittorie, un pareggio e 18 sconfitte.
Chi sono gli altri responsabili tra gli ex assistenti di Belichick di un devastante record di 223-2-310, senza alcun altro successo da segnalare in post-season? Nell'ordine, dal record migliore a quello peggiore, Brian Flores (24-25) e Nick Saban (15-17) ai Dolphins, Eric Mangini tra Jets e Browns (33-47), Josh McDaniels tra Broncos e Raiders (20-33), Romeo Crennel tra Browns, Chiefs e Texans (32-63), Matt Patricia ai Lions (13-1-29) e Joe Judge ai Giants (10-12). Certo, non tutti loro hanno avuto carriere in generale indifferenti: su tutti Saban, defensive coordinator nei Browns di Belichick tra il 1991 e il 1994, è tra i più grandi head coach nella storia del college football, con sette titoli nazionali e 292 vittorie in 364 panchine totali. La sua esperienza in NFL, al pari di praticamente tutte le altre, però, è stata deludente: sarà Mayo, primo profeta in patria, a interrompere la maledizione?
(Alessio Salerio in esclusiva per la newsletter)
Le T-SHIRT di Huddle Magazine
Finalmente sono arrivate anche le T-SHIRT, sia generaliste che dedicate alle squadre NFL. Trovate tutto QUI.
Comment-Ale
Alessandro Taraschi ci dice la sua su un argomento prolato senza aver paura di inimicarsi i poteri forti :-) In questo numero le 5 partite da non perdere nella prossima stagione.
In chiusura
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