Il più pagato nella NFL
Benvenuto ad una nuova uscita (26/2023) della newsletter di Huddle Magazine.
Justin Herbert diventa il giocatore più pagato della NFL (su base annuale). Estensione da 52 milioni per 5 anni con i Los Angeles Chargers che, se ci fosse ancora qualche dubbio, il franchise qb della squadra californiana. Tanti? Giusti? Visti i numeri che girano ci sembrano adeguati per quello che Herbert ha fatto vedere nei primi tre anni nella lega. Se volete leggere tutti i dettagli li trovate QUI.
Il ruggito della tigre
La deadline per firmare un accordo pluriennale con i giocatori taggati dalle rispettive franchigie è scaduta e 3 giocatori, tutti running back, Pollard, Barkley e Jacobs dovranno decidere cosa fare del loro futuro nella prossima offseason. In realtà Jacobs non ha ancora firmato il tag per cui nel suo caso si pone anche il dubbio se accettare i circa 10 milioni di dollari offerti dalla sua franchigia per una stagione o se stare fermo un campionato intero. Vista la disastrosa esperienza di Le’Veon Bell è probabile che alla fine accetti.
Negli anni il numero di giocatori taggati è stato abbastanza omogeneo, ad eccezione di due picchi nel 2011 e nel 2020 come si evince dalla tabella sottostante:
Ma la domanda che più mi incuriosisce è quanti di questi giocatori sono poi rimasti a giocare nella loro squadra di appartenenza nella stagione successiva.
Analizziamo allora statisticamente cosa è successo ai giocatori taggati nel periodo tra il 2011 e il 2022.
Come si vede la maggior parte dei giocatori ha trovato un accordo per proseguire il rapporto con la propria squadra, ma quasi il 30% ha preferito invece cercare fortuna altrove. L’8% è stato invece taggato per il secondo anno consecutivo come del resto è successo negli anni passati a Godwin e Scherff.
Curioso il caso di Jason Worilds che si è ritirato, a soli 27 anni, dopo la stagione in cui è stato taggato, per dedicare la sua vita alla religione, nonostante avrebbe potuto strappare sicuramente un buon contratto visto il suo rendimento in campo.
Un’ultima considerazione va fatta sul loro rendimento nella stagione sotto tag rispetto al campionato precedente. Utilizzando il parametro dell’approssimazione di valore (AV) del giocatore, che cerca di riassumere in un solo numero il suo rendimento, con tutti i limiti che evidentemente questa classificazione può avere, si è visto che il 60% dei giocatori ha giocato peggio, il 30% ha giocato meglio e il 10% più o meno allo stesso livello del campionato precedente.
Piccolo spazio pubblicità
5 anni di NFL è il nostro ultimo libro. 5 stagioni, dal 2018 al 2022, raccontate giornata per giornata, playoff per playoff, Super Bowl per Super Bowl. 450 pagine nelle quali potete rivivere gli ultimi anni della lega!
Potete acquistarlo QUI in versione cartacea o Kindle oppure QUI in PDF o EPUB.
Analitichiamo
Durante una partita di football esistono dei momenti che possono portare grande tensione e suspense. Spesso si ricordano come alcuni degli istanti più memorabili e sono anche occasioni in cui, soprattutto i quarterback, emergono come leader e dimostrano la loro capacità di guidare la squadra alla vittoria.
Queste situazioni sono i Game Winning Drive. Questi si verificano quando una squadra si trova in svantaggio o in parità con l'avversario verso la fine della partita e viene segnato un touchdown o field goal decisivo per vincere la partita. Per tradurli in statistiche dobbiamo essere più rigorosi nel mettere i paletti.
Prendendo le definizione di Pro Football Reference, un Game Winning Drive deve alcune caratteristiche, tra cui:
- la squadra deve vincere la partita,
- la squadra deve avere il possesso della palla in parità o in svantaggio di una segnatura (1-8 punti) nel 4° quarto o nell'overtime,
- l'azione che segna i punti vincenti deve essere il risultato di un drive offensivo.
Se torniamo indietro negli ultimi 8 anni per vedere chi ha registrato il maggior numero di GWD, troviamo Derek Carr con 33, seguito da Matthew Stafford con 30. Ma cosa succede se non eseguiamo la ricerca per valori assoluti, ma in percentuale sulle occasioni avute.
Il risultato, analizzando i primi 20 quarterback per GWD, è riportato nel grafico sottostante.
Al primo posto troviamo Aaron Rodgers, il quale in quasi 2 occasioni su 3 ha avuto la capacità e la freddezza di ribaltare la partita. Dietro di lui Ben Roethlisberger al secondo posto e Patrick Mahomes al terzo, entrambi con percentuali sopra il 60%. Nella parte bassa della classifica abbiamo Mariota, Winston e Rivers con percentuali di recuperare un match nel finale intorno al 35%.
Sicuramente, visti i numeri contenuti, le percentuali potrebbero essere poco stabili, ma vedere nelle prime 3 posizioni 5 anelli, 21 apparizioni al pro bowl e 6 all-pro è rassicurante.
Comment-Ale
Alessandro Taraschi ci dice la sua su un argomento prolato senza aver paura di inimicarsi i poteri forti :-) In questo numero nove veterani da seguire nei training camp.
* l’infortunio a Purdy è al gomito e non al braccio, scusate l’imprecisione
Dal sito
I Milano Seamen perdono una partita rocambolesca contro gli Helvetic Guards, potete leggere QUI analisi e racconto della partita e QUI la review di week 8. Continuano ad essere pubblicati i preview della stagione NFL delle singole squadre, li trovate QUI. Volete sapere come viene fatto un pallone da football Wilson? Ve lo raccontiamo QUI. I Seattle Seahawks hanno presentato la divisa throwback, molto carina, e QUI trovate tutte le informazioni e le foto.
Mercoledì 26 luglio ha preso il via il training camp dei Giants, carichi e vogliosi di tornare protagonisti anche nella prossima stagione, dopo che la scorsa ha riconsegnato prestazioni convincenti, un solido record e, soprattutto, la vittoria nei playoff, che mancava dal Super Bowl del 2012. Il tutto sotto gli occhi dell’Head Coach of the Year, Brian Daboll, e di un General Manager, Joe Schoen, in grado di orchestrare fin da subito una musica assai più armoniosa all’ombra della Grande Mela. Al netto, come il ruolo sempre presuppone, di dubbi e critiche, legati in particolare al rinnovo di Saquon Barkley.
Il runningback, che lo scorso anno è tornato sugli atomici livelli dell’anno da rookie con 1.312 rushing yard e 10 touchdown, è stato fin da subito trattenuto da una possibile partenza in free agency con il franchise tag. L’atteso rinnovo di contratto, però, non è arrivato in tempo utile e Barkley ha minacciato di non presentarsi al training camp se non avesse ottenuto certezze per il futuro. Minaccia rientrata alla firma di un annuale da 10 milioni di dollari, che, però, rimanda soltanto la questione al prossimo 2024. Il tutto mentre il quarterback Daniel Jones ha firmato un ricco quadriennale da 160 milioni di dollari in avvio di free agency, nonostante resti più di qualche dubbio sul suo conto in ottica futura, e, quasi al contempo, il tackle di linea offensiva Andrew Thomas si è regalato un pazzesco - e meritato - contratto da cinque anni a 117 milioni.
Barkley avrebbe meritato di meglio, ma il mercato dei runningback è in crisi, oggi più che mai nel passato recente. Anche Josh Jacobs, leader NFL con 1.653 rushing yard nel 2022, non ha trovato l’accordo a lungo termine con i Raiders, e nel prossimo futuro le situazioni riguardanti i vari Jonathan Taylor, Derrick Henry e soci non sembra essere molto più promettente. Anche perché negli ultimi Super Bowl i grandi runningback non sono stati protagonisti, se si pensa che sono stati Isaiah Pacheco, Cam Akers, Leonard Fournette, Damien Williams e Sony Michel gli ultimi cinque ad alzare il Lombardi Trophy da RB1. Non bastasse, a condividere il backfield con Barkley ci sono anche Matt Breida, il rookie Eric Gray e il nuovo arrivato James Robinson, 1.070 yard e 7 touchdown su corsa nel 2020 ai Jaguars prima di un’evidente flessione. Di fronte al prodotto di Penn State, insomma, c’è un anno di passione per provare a smentire tutti, dal mercato ai Giants.
Il gioco
Un piccolo gioco per passare il tempo: di quale giocatore è il busto presente nella Hal of Fame di Canton? E’ facile, ma vi diamo lo stesso un aiuto: è un difensore ;-)
Postate le vostre risposte sulla nostra chat Telegram o sui social usando l’hashtag #huddlegame ;-)
La soluzione della scorsa newsletter: John Amos.
In chiusura
Avete amici che si stanno avvicinando al nostro fantastico sport? Bene, sul nostro canale YouTube, tra le tante cose, abbiamo un video sui ruoli in attacco e in difesa.
Dove siamo? Dappertutto o quasi :-) Oltre al sito web ci trovate su Twitter, YouTube, Facebook, Instagram e Twitch. Abbiamo una chat su Telegram con oltre 1200 iscritti nella quale discutere di football. QUI trovate i nostri podcast e QUI i nostri libri.