Buona Pasqua prolata
Benvenuto ad una nuova uscita (17/2023) della newsletter di Huddle Magazine.
Siamo in un momento di stanca nella NFL, dopo l’ubriacatura del periodo di tampering e i primi giorni di free agency le acque si sono calmate in attesa magari di qualche movimento nei giorni prima del Draft.
Approfittiamo di tutto questo per augurare a tutte le nostre lettrici e a tutti i nostri lettori BUONA PASQUA!
Il ruggito della tigre
Uno degli infortuni più temuti da tutti i giocatori di football americano è la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio (ACL); i tempi di recupero sono lunghi, in genere attorno ai 9 mesi, ma anche molto variabili in funzione del ruolo, dell’età e soprattutto del peso del giocatore e purtroppo a volte l’atleta non riesce più a tornare ai livelli di prestazione precedente: un mio idolo, il running back dei Cincinnati Bengals del 1988, Ickey Woods, ha visto addirittura la sua carriera finire a causa di questo tipo di infortunio.
Fortunatamente i tempi sono cambiati; l’ortopedia e la fisioterapia han fatto passi da gigante, permettendo a molti giocatori, come Joe Burrow, di bruciare le tappe di recupero e tornare più forti di prima. La NFL ha pubblicato recentemente la statistica ufficiale degli infortuni ACL della stagione appena conclusa e si è registrata una diminuzione di quasi il 10% rispetto alla stagione 2021.
Andando ad analizzare la serie storica di questa tipologia di incidenti si vede che, negli ultimi 10 anni la media è di circa 50 infortuni a stagione, pari a 1,5 circa per ogni squadra NFL. Negli anni influenzati dal COVID questo numero è sceso, mentre il picco si è registrato nel 2013.
È interessante andare a considerare la ripartizione per squadra. Come era facile prevedere sono i San Francisco 49ers a guadagnarsi il triste primato in classifica e, nonostante abbiano cambiato negli ultimi due anni molte cose riguardo la preparazione atletica, i risultati tardano ad arrivare, probabilmente anche per una buona dose di sfortuna visto che gli infortuni ai QB dell’ultima stagione sono arrivati a causa di placcaggi. Anche i Denver Broncos hanno avuto molti problemi di rotture di ACL, registrandone ben 24 in 10 anni, di cui addirittura la metà nelle sole ultime tre stagioni. Le uniche squadre a non aver raggiunto la doppia cifra sono i Falcons e i Raiders, ma questo purtroppo non li ha aiutati a ottenere grandi risultati sul campo.
Premesso che gli infortuni possono essere semplicemente legati al caso e non a responsabilità del coaching staff, nella tabella soprastante ho inserito su sfondo verde i nomi delle squadre che giocano su erba naturale e in grigio quelle su turf, terreno sintetico. Curioso notare come le prime 6 squadre della classifica siano società che giocano in casa su terreni in erba naturale.
In una precedente newsletter avevamo analizzato l’influenza della tipologia del terreno di gioco sugli infortuni traumatici agli arti inferiori, e si era riscontrato che i risultati degli ultimi anni, quindi quelli con il turf di ultima generazione, non vedevano maggiori incidenze di infortuni rispetto al terreno naturale.
L’aumento della velocità del gioco è, secondo me, alla base di molti infortuni ACL nei giocatori NFL; recenti studi scandinavi sui gemelli hanno rilevato inoltre un fattore di rischio aumentato del 69% di subire lo stesso trauma nel caso un familiare lo abbia patito.
Come sempre la NFL è all’avanguardia per tutelare “il suo patrimonio”, per cui l’attenzione sul tema resterà sempre alta e le squadre metteranno in atto tutti gli accorgimenti possibili per prevenire questi infortuni, che possono compromettere il successo stagionale di una società.
(Giorgio Prunotto in esclusiva per la newsletter - Dati a cura della Prun8’s Analytics)
L’angolo del Salerio
Si sa, dal fondo del barile si può soltanto risalire. Ecco perché tra le squadre più calde in questa offseason ci sono sia i Bears (3-14) che i Texans (3-1-13), fanalini di coda delle due Conference. In attesa di un Draft da brividi, in cui però Chicago non sarà protagonista con la prima scelta assoluta dopo averla ceduta ai Panthers, le due squadre si sono date da fare per rinforzarsi tra free agency e trade.
Partendo proprio dallo scambio con Carolina, i Bears hanno ottenuto diverse succulente scelte in cambio della prima del 2023, ma soprattutto hanno aggiunto un'arma formidabile all'arsenale di Justin Fields con D.J. Moore, wide receiver da 5.201 yard e 21 touchdown in cinque anni di carriera. A lui si aggiungono il tight-end Robert Tonyan e i runningback D'Onta Foreman e Travis Homer, chiamati a sostituire David Montgomery, finito ai Lions. Inoltre, a protezione di Fields, si è aggiunta la forte guardia Nate Davis. Anche la difesa è uscita rinforzata: i linebacker Tremaine Edmunds e T.J. Edwards vogliono cambiare faccia al front seven, insieme agli uomini di linea Andrew Billings e DeMarcus Walker. Matt Efelbrus, insomma, dopo una deludente prima stagione da head coach, ha tutte le carte in regola per ribaltare la situazione.
Allo stesso modo, Houston spera in un cambio di marcia con DeMeco Ryans, strepitoso protagonista da defensive coordinator dei 49ers e voglioso di mettersi in mostra alla prima stagione da capo allenatore. In attesa della pressoché certa scelta di un quarterback alla seconda assoluta al Draft, con Bryce Young da Alabama favorito, i Texans hanno rinforzato un reparto in grave crisi con innesti importanti: su tutti i wide receiver Noah Brown e Robert Woods, il tight-end Dalton Schultz e il runningback Devin Singletary. Entrambe le linee hanno ricevuto rinforzi, in attacco con la guardia Shaq Mason e in difesa con il tackle Sheldon Rankins, ma si sono aggiunti anche il linebacker Denzel Perryman e la safety Jimmie Ward. Certo, Houston ha perso l'ottimo wide receiver Brandin Cooks, volato a Dallas, ma altri rinnovi, come quello di Laremy Tunsil, danno ulteriore conferma della grande offseason delle ultime della classe.
(Alessio Salerio in esclusiva per la newsletter)
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Dal sito
Il meeting dei proprietari ha deciso le nuove regole per la stagione 2023, le trovate tutte QUI. Continua la XFL, arrivata a week 8, preview e review le trovate QUI. Anche il campionato italiano di Prima Divisione (IFL) è in pieno svolgimento, risultati e cronache dell’ultima giornata QUI, mentre gli highlight video sono sul nostro canale YouTube. Gocatori NFL e Wrestling? QUI un piccolo elenco.
Comment-Ale
Alessandro Taraschi ci dice la sua su un argomento prolato senza aver paura di inimicarsi i poteri forti :-) In questo numero continua l’analisi sul costo di un QB.
Il sondaggio
La Strada verso il Draft
Siamo arrivati a 17 schede di giocatori e 4 podcast disponibili per l’ascolto, trovate tutto nella sezione dedicata sul sito.
Analitichiamo
A poco meno di un mese dal draft si inizia a fantasticare sui futuri nuovi giocatori ed a compilare in modo compulsivo svariati mock. Come sempre il ruolo più ricercato dai general manager e dai tifosi è il quarterback, quello che può cambiare il volto di una franchigia per molti anni. Se con il giusto supporto e l'esperienza, molti di loro sono in grado di svilupparsi in giocatori di successo nel corso del tempo, oggi ci chiediamo: come sono andati nel loro primo anno di NFL?
Nella loro prima stagione spesso affrontano diverse sfide e molti di loro devono adattarsi alla velocità ed all'intensità delle difese avversarie molto più forti e complesse rispetto a quelle che hanno affrontato nel college football. La maggior parte dei quarterback rookie impiega del tempo per adattarsi al livello della NFL e spesso hanno difficoltà a leggere le difese e a gestire la pressione degli avversari.
Per confrontare il loro primo anno utilizziamo l'epa/play e le passing yards. Se il primo parametro ci può dare un'indicazione di efficienza delle loro giocate, il secondo ci può dare un valore sull'impatto.
Per questo nel 2012, ad esempio, il talento generazionale Andrew Luck dei Colts stabilì il nuovo record NFL per il maggior numero di yards passate in una singola stagione da un rookie quarterback, superando il precedente record di Cam Newton del 2011. Justin Herbert nel 2020 si fermò a sole 38 yards dal record di Luck.
Nel 2016, Dak Prescott dei Dallas Cowboys ha avuto una stagione eccezionale, come evidenziato dall'epa/play, portando la sua squadra ai playoff con un record di 13-3 e vincendo il premio di rookie dell'anno. Viceversa ci sono stati anche alcuni quarterback rookie che hanno faticato nella loro prima stagione, come ad esempio Jared Goff ai Rams o Josh Rosen ai Cardinals.
In generale, la prima stagione può essere imprevedibile e dipende da molti fattori oltre al talento personale, come il sistema offensivo della squadra, il supporto dei compagni di squadra e dello staff tecnico.
Se avete perso 10 minuti a cercare tra i puntini il nome di Patrick Mahomes... non siete ciechi, ma semplicemente, il miglior giocatore della lega, giocò solamente l'ultima partita di regular season.
(Andrea Casiraghi in esclusiva per newsletter)
Chiedilo al Direttore
La rubrica dedicata alle risposte che il nostro Direttore, Giovanni Ganci, darà a una o due domande che ci sono arrivate attraverso mail e social media. Per questa uscita la domanda riguarda il numero ZERO.
Buon ascolto!
Il gioco
Un piccolo gioco per passare il tempo: dovete indovinare di quale giocatore si tratta :-)
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In chiusura
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