Torna Quarterback su Netflix
Benvenuto ad una nuova uscita (51/2024) della newsletter di Huddle Magazine.
Pian pianino l’offseason passa, tra meno di un mese le squadre saranno alle prese con i training camp e quindi potremo cominciamo a parlare di football (più o meno) giocato. Per passare il tempo, dall’8 luglio, gli abbonati Netflix potranno vedere la seconda stagione di Quarterback con protagonisti Kirk Cousins (Atlanta Falcons), insieme a Jared Goff (Detroit Lions) e Joe Burrow (Cincinnati Bengals).
In questa newsletter leggerete di offensive line omogenee, del tentativo di collusione della NFL, le maglie da avere e prezzi alle stelle.
Buona lettura!
L’angolo del Salerio
Con l'accordo annuale tra Aaron Rodgers e gli Steelers, che potrebbe portare il quarterback a guadagnare quasi 20 milioni di dollari, la free agency ha subito un ulteriore scossone, pur lontano dalle cifre spese a stagione per i più pagati, nel ruolo e non solo, per trattenere o accogliere i pezzi più pregiati sul mercato. E dire che, dieci anni fa in questo stesso momento, era proprio Rodgers, non a Pittsburgh bensì negli anni d'oro a Green Bay, il giocatore più pagato in NFL con una cifra in realtà assai vicina a quella che percepirà attualmente, 22 milioni a stagione.
Il prezzo dei quarterback è schizzato alle stelle e, di fatto, è triplicato in un decennio: 61.6 milioni è il salario medio nel quadriennale di Dak Prescott ai Cowboys, 61.3 quello di Joe Burrow ai Bengals e 58.3 per Jordan Love, sostituto di Rodgers ai Packers. Una crescita altrettanto poderosa, per quanto economicamente meno ricca, si è avuta tra i wide receiver: nel 2015 a dominare il mercato era Calvin Johnson, che con i suoi 16.2 milioni a stagione avvicinava i quarterback, mentre oggi Ja'Marr Chase tocca i 40 milioni nel suo quinquennale ai Bengals, con Justin Jefferson ai Vikings e CeeDee Lamb ai Cowboys a seguire con 35 e 34 milioni all'anno. Ai ricevitori si avvicinano gli EDGE rusher, con i 35.5 milioni di Maxx Crosby ai Raiders e i 34.7 di Nick Bosa ai 49ers, uomini di linea difensivi, con i 31.7 milioni di Chris Jones ai Chiefs, e quelli offensivi, con Penei Sewell a toccare i 30 milioni ai Lions.
Tornando all'attacco e ai paragoni con lo scorso decennio, non tutti i ruoli hanno beneficiato di una crescita così corposa. Adrian Peterson nei Vikings del 2015 sedeva un paio di milioni più in basso rispetto a Johnson con 14 a stagione, mentre oggi Saquon Barkley, reduce da una stagione in cui ha battuto ogni record e trionfato al Super Bowl con gli Eagles, è di poco salito, con i suoi 20.6 milioni a stagione. Più rilevante, ma anche in questo caso non esplosivo, il miglioramento economico per i tight-end: due lustri fa Jimmy Graham toccava i 10 milioni ai Seahawks, nell'aprile 2025 il nuovo accordo di Trey McBride con i Cardinals lo ha portato a 19.3 milioni a stagione. Se la cavano meglio i cornerback, che toccano i 28.3 milioni con Derek Stingley ai Texans, ma anche safety, guidate da Antoine Winfield ai Buccaneers con 21.5 milioni, e linebacker, con i 21 milioni di Fred Warner a San Francisco.
(Alessio Salerio in esclusiva per la newsletter)
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Le maglie da avere
Un piccolo estratto dall’ultima puntata di Scusate il Disturbo (QUI l’integrale) nella quale rispondiamo alla domanda sulle maglie NFL da avere. Fateci sapere le vostre preferite :-)
Il ruggito della tigre
Quando si parla di football americano, come sapete, io ho un chiodo fisso: l’offensive line. È il ruolo che mi affascina di più e quello che, insieme al quarterback, ritengo essenziale per far funzionare un attacco. Il fattore che però mi interessa analizzare in questa occasione è la continuità di schieramento degli stessi 5 giocatori che la compongono, per capire quanto l’affiatamento possa rivelarsi decisivo per il successo di una squadra.
Nella tabella sottostante sono stati inseriti gli schieramenti più usati da ogni squadra nel 2024, ovvero i 5 giocatori che hanno giocato insieme la maggioranza degli snap, che, fate attenzione, non corrisponde alla composizione a tavolino dei 5 giocatori che hanno giocato di più.
Nota: in grassetto con sfondo grigio le squadre che hanno raggiunto i playoff nella scorsa stagione
Salta subito all’occhio che 10 delle prime 11 squadre in questa classifica sono andate ai playoff e coincidono anche con le uniche squadre che superano il 50% di snap potendo schierare lo stesso schieramento. Naturalmente quando un reparto così delicato funziona non si apportano modifiche se non si è costretti a causa di infortuni e naturalmente più i giocatori titolari sono forti e meno i coach saranno tentati da tentare nuovi assetti, ma solo 14 squadre hanno potuto contare sullo stesso schieramento per almeno il 40% degli snap.
Di sicuro l’affiatamento di un reparto così cruciale è importante e questa tabella lo dimostra, ma quanto migliorano le prestazioni di una offensive line con l’aumentare degli snap giocati insieme?
Dal 2018 solo 82 gruppi di offensive lineman hanno giocato almeno 500 snap in una stagione, a dimostrazione di quanto sia raro riuscire a formare una buona OL e soprattutto mantenerla in salute per tutto il campionato.
Considerando solo questo “campione di popolazione”, le loro prestazione hanno però un dato davvero sorprendente: il totale dei punti segnati per ogni gioco nei loro primi 100 snap non è inferiore a quelli segnati negli ultimi 100 snap, anzi per le azioni di passaggio questo valore è addirittura inferiore. Quindi apparentemente non sembra esserci alcun miglioramento delle loro prestazioni con l’avanzare della stagione e l’inevitabile miglioramento di alcuni meccanismi.
Approfondendo però un po’ di più l’analisi, la vera differenza sta nella qualità dei giocatori, perché se paragoniamo la prestazione media, intesa come punti realizzati per gioco, dei singoli giocatori delle 82 OL più rodate, con quelli di tutte le altre, si nota un divario sensibile che fa capire quanto la vera differenza stia più nel talento individuale che nell’amalgama del gruppo.
La conclusione è che sicuramente avere un buon OL coach è importante, o come spesso dico io è ancora più importante non averne uno scarso, ma è essenziale avere giocatori forti per creare una offensive line forte.
Del resto si sa che una catena è forte quanto lo è il suo anello più debole.
(Giorgio Prunotto in esclusiva per la newsletter)
Dal sito
La maledizione di Madden è tornata? QUI tutte le info. Le maglie da calcio in modalità NFL le trovate QUI. Il football è uno sport bellissimo, ma costa (fisicamente) caro, QUI la prima parte e QUI la seconda. E’ in corso la ELF (European League of Football), QUI la review settimanale.
L’angolo del Direttore
La NFL ha fatto pressioni sulle squadre per ridurre/eliminare la parte di garantito nei contratti dei giocatori con più anzianità chiedendo quindi di collaborare per questo obiettivo andando così contro i principi di sportività che rendono libere le franchigie di operare come meglio credono rispettando i limiti del salary cap. Tutto avviene pochi giorni dopo il contratto di Watson e i Browns, quello del tutto garantito che aveva destato molta preoccupazione nei piani alti della lega.
Tutto questo emerge dalla sentenza di un arbitrato tra NFL e NFLPA proprio sulla questione del salario garantito e tenuta segreta fino a quando Pablo Torres, giornalista indipendente, è riuscito ad averne copia e pubblicarla integralmente sul suo Substack.
Nell’arbitrato il giudice riconosce il tentativo di collusione della NFL, ma siccome nessuna squadra ha messo in atto quanto richiesto o comunque non sono emerse prove di questa unione di intenti non sono state previste sanzioni. In poche parole la lega è stata colta con la mano nel vaso dei biscotti, ma non avendone preso nessuno è uscita senza punizioni.
Da quando l’arbitrato è stato reso pubblico molti si chiedono perchè, ad esempio, NFLPA non abbia reso pubblico il testo dell’arbitrato e quante altre volte la NFL avrà cercato di forzare la mano alle squadre in comportamenti non leciti?
Qualcun altro invece ritiene che alla fine il sistema è sano perchè il tentativo di collusione operato dalla lega non ha trovato seguaci tra le squadre.
(Giovanni Ganci in esclusiva per la newsletter)
Cosa ascoltare
L’elenco dei nostri podcast usciti negli ultimi giorni:
Scusate il Disturbo, ogni martedì football NFL
Cool Bueno dedicato ai Coach post Shula (parte 1)
The Snap dedicato a Chris Gocong
Huddle Classic! ci racconta di franchigie in vendita
In chiusura
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