Super Bowl LVIII
Benvenuto ad una nuova uscita (40/2024) della newsletter di Huddle Magazine
Ci siamo, manca ormai poco al kickoff del Super Bowl LVIII che si disputerà a Las Vegas nella notte tra domenica e lunedì. Kansas City Chiefs e San Francisco 49ers si sfideranno per portare a casa il Vince Lombardy Trophy così come fecero nel 2020 a Miami (si, anche li Bill Vinovich era il Referee della partita). Questa newsletter è tutta dedicata alla finale, buona lettura!
L’angolo del Salerio
Kansas City Chiefs contro San Francisco 49ers sarà, anche e soprattutto, Patrick Mahomes contro Brock Purdy. L'uno è alla ricerca del terzo Super Bowl in carriera, che lo legittimi ulteriormente a volto della NFL tutta tra presente e futuro, mentre l'altro di un successo senza precedenti, per un Mr. Irrelevant che, nel ruolo di quarterback, prima di lui non aveva neanche mai vinto una partita di playoff. Mahomes ha già vinto una finale contro San Francisco, con una super rimonta nel Super Bowl LIV, mentre Purdy per la prima volta metterà piede sul palcoscenico più importante.
E dire che la stagione del fenomeno di Kansas City, secondo i suoi standard, era stata insolitamente poco esaltante. Mai in carriera aveva lanciato 14 intercetti, parte di 17 turnover in totale, e soltanto nel 2019 aveva raccolto meno touchdown pass (26) e passing yard (4.031) dei 27 e 4.183 del 2023, nonostante quest'anno abbia giocato due partite in più. Il record finale dei Chiefs di 11-6 è stato il peggiore in carriera per Mahomes, che però nei playoff ha collezionato tre vittorie senza alcuna palla persa. E, pur partendo da sfavorito nella corsa di AFC verso il titolo, oggi il prodotto di Texas Tech fa più paura che mai, mentre si appresta, primo di sempre, a giocare il quarto Super Bowl a meno di 30 anni di età.
Compito di Purdy sarà quello di spostare le luci dei riflettori sui 49ers e di portare il proprio head coach Kyle Shanahan alla vittoria finale, dopo le devastanti sconfitte nel 2016 e nel 2019, rimontato con 25 e 10 punti di vantaggio. A 24 anni, il quarterback è il terzo più giovane di sempre e si aggiunge a Joe Montana, Steve Young, Colin Kaepernick e Jimmy Garoppolo nella lista di San Francisco, l'unica franchigia nella storia con cinque starter diversi nel ruolo al Super Bowl. Purdy ha vinto 21 delle 25 partite giocate con i 49ers e quest'anno è stato il quarterback più efficiente in NFL, con 9,6 yard per lancio tentato. Il migliore dei biglietti da visita, per chi ha il complicato compito di far crollare un mostro sacro come Mahomes.
(Alessio Salerio in esclusiva per la newsletter)
Comment-Ale
Alessandro Taraschi ci dice la sua su un argomento prolato senza aver paura di inimicarsi i poteri forti :-) In questo numero argomento, ovviamente è il Super Bowl LVIII.
Consigli di lettura
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Tutto, ma proprio tutto, sul Super Bowl
Sul sito trovate una copertura estensiva della finale: preview generale e squadra per squadra, ricordi del passato, la crew arbitrale, le divise utilizzate dalle squadre, i coaching staff, numeri, statistiche, tecnica e tattica. Insomma tutto quello che serve per essere pronti per la partita.
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Il ruggito della tigre
Come si compone una squadra che riesce ad arrivare al Super Bowl? Quanto spazio bisogna dare ai free agent o ai giocatori provenienti da trade per costruire un roster vincente?
L’anno scorso avevo analizzato tutto il roster delle 4 squadre che erano arrivate ai Championship e avevo trovato incredibili somiglianze negli organici, con il 60% circa dei giocatori scelti al draft o undrafted, il 28% dalla free agency e l’11% dalle trade. Restringendo quest’anno l’analisi ai soli titolari e alle sole due squadre che sono sbarcate al Super Bowl, ho trovato non solo numeri molto simili a quelli dello scorso anno, ma con incredibili somiglianze tra Chiefs e 49ers.
Entrambe le squadre infatti hanno il 59% dei giocatori titolari cresciuti in casa e provenienti dal draft: i Chiefs hanno il 32% degli starter arrivati dalla free agency contro il 27% dei Niners e il 9% da trade contro il 14% dei californiani. Le analogie sono davvero impressionanti e fanno capire quanto sia importante fare buone scelte al draft per creare un roster competitivo ed economicamente sostenibile.
È diversa invece la composizione dell’organico titolare in funzione della posizione di scelta dei giocatori al draft, indipendentemente dalla loro squadra di provenienza. San Francisco ha ben 6 giocatori scelti al primo giro, 6 pescati tra il secondo e il terzo e ben 3 finiti addirittura undrafted. Kansas City invece ha 4 giocatori presi al primo giro e 11 tra il secondo e il terzo, ma neanche uno undrafted.
Naturalmente la posizione avuta al draft ha incidenza solo per il primo contratto, dopodiché perde di significato, ma evidenzia comunque che più della metà dei titolari sono stati giocatori con una valutazione molto alta già in uscita dal college.
Come sempre una squadra vincente deve essere equilibrata, per cui è difficile che sia fatta solo da giocatori scelti al draft o viceversa da free agent.
Ogni fase della sua costruzione è importante e ogni trade o scelta può essere decisiva per cambiare il volto della franchigia: a partire da Nick Bosa e Patrick Mahomes selezionati al primo giro del draft, fino a Purdy e Pacheco arrivati al settimo round. Naturalmente viene naturale concentrarsi sui grandi campioni, ma per aggiudicarsi il Super Bowl serve che tutte le tessere del puzzle vadano a incastrarsi al posto giusto.
Che vinca chi giocherà meglio!
(Giorgio Prunotto in esclusiva per la newsletter)
Consigli per neofiti
Abbiamo pubblicato due articoli utili a chi si è avvicinato da poco al football americano o che fatica a capirne lo sviluppo. Il primo mette a confronto il nostro sport con il calcio e potete leggerlo QUI, il secondo è una guida per principianti e la trovate QUI. Fate girare tra i vostri amici e conoscenti, facciamo proselitismo :-)
Huddle Classic in pillole
Domenica notte, alla fine delle tre ore e passa di partita, il Commissioner Roger Goodell consegnerà nelle mani dell'owner dei Chiefs o dei 49ers il tanto agognato Vince Lombardi Trophy, il trofeo che dal 1967 premia i vincitori del Super Bowl e, dal 1970, i cosiddetti "Campioni del Mondo" della NFL.
Tralasciando le polemiche sia sul titolo di "campioni del mondo" sia sul fatto che il trofeo venga consegnato nelle mani del proprietario e non in quelle del coach o, meglio ancora, di uno dei capitani della squadra come si sta chiedendo da più parti sempre più insistentemente, la domanda sorge spontanea: prima del Vince Lombardi Trophy, cosa veniva consegnato alla squadra campione NFL?
Sin dalla sua creazione come APFA nel 1920, i vincitori del titolo, che questo venisse assegnato per votazione, classifica o dopo la disputa di una finale, venivano premiati con un trofeo. Il primo trofeo, assegnato nella stagione 1920 fu la Brunswick-Balke Collender Cup, offerto dalla divisione pneumatici della Brunswick-Balke-Collender Company (che diede il nome del trofeo).
Questo trofeo, di cui si conosce solamente una fotografia che lo raffigura, ebbe una vita piuttosto travagliata. Secondo una regola molto in voga all'epoca anche in altri sport, il trofeo avrebbe dovuto essere assegnato definitivamente alla squadra che se lo fosse aggiudicato per tre volte anche non consecutive. Gli Akron Pros se lo aggiudicarono nel 1920 tra le proteste dei Decatur Staleys e dei Buffalo All-American, tanto che fino al 1970 il titolo del 1920 venne dichiarato "non assegnato", ed il trofeo sparì nel nulla. Dal 1921 al 1933 ai vincitori del titolo NFL non venne consegnato nulla, in attesa di "ritrovare" il trofeo scomparso.
Nel 1934, però, la NFL decise di risolvere la questione e commissionò la creazione di un nuovo trofeo, denominato Ed Thorp Memorial Trophy e, anche in questo caso, lo definì un "Traveling Trophy", cioè un trofeo che sarebbe restato in casa del vincitore per tutta la stagione successiva, ma avrebbe dovuto poi essere riconsegnato alla NFL che l'avrebbe poi a sua volta consegnato al nuovo vincitore a fronte della fornitura di una replica alla squadra campione dell'anno precedente.
Anche la storia dell'Ed Thorp Memorial Trophy, però, è piuttosto travagliata. Esso venne consegnato alla squadra vincitrice dal 1934 al 1970, anno in cui venne sostituito in toto dal Vince Lombardi Trophy. Per molto tempo si pensò, quindi, che l'ultima squadra a possederlo fossero i Minnesota Vikings, vincitori del titolo NFL 1969 (prima di perdere il Super Bowl IV contro i Kansas City Chiefs), ma a Minneapolis non ve n'è mai stata traccia.
Il trofeo originale venne rinvenuto solo pochi anni fa nella Hall of Fame dei Green Bay Packers, con l'incisione del nome dei vincitori fino ai Packers del 1967, facendo quindi sorgere più di un dubbio sull'effettiva consegna del trofeo ai Colts del 1969 e ai Vikings del 1970.
Per molti anni e, per certi versi, ancora oggi che il mistero è stato parzialmente risolto con il recupero dell'originale, in molti a Minneapolis hanno pensato di essere vittime della "maledizione dello spirito di Ed Thorp" che ha fatto loro perdere quattro Super Bowl e sei NFC championship.
(Massimo Foglio in esclusiva per la newsletter)
Huddle Classic è il podcast di Huddle Magazine dedicato alla storia del football americano, potete ascoltarlo QUI.
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Dal sito
Nel weekend si eleggono i nuovi membri della Hall of Fame, QUI l’elenco dei candidati. La NFC si ripete e vince il Pro Bowl anche quest’anno, QUI il racconto della due giorni. Oltre agli Head Coach c’è un fiorente mercato dei Coordinatori, QUI un riassunto squadra per squadra. Ci ha lasciati Carl Weathers, Apollo Creed per tutti, ma anche con un passato negli Oakland Raiders, QUI la sua storia sportiva.
Analitichiamo
Ormai ci siamo. Ci stiamo avvicinando al weekend più elettrizzante dell'anno. Il weekend del Super Bowl.
La casa scelta quest'anno per ospitare la finale è: Las Vegas. Una città incredibile e patria delle scommesse, che nel Super Bowl sono una parte integrante dell'esperienza di questo evento sportivo iconico.
Oggi andremo ad analizzare gli over/under e gli spread assegnati nei Super Bowl dal 1999.
Partiamo dall'over/under, cioè se la somma dei punti delle due squadre supera una determinata soglia prevista. Nel grafico sottostante troviamo la linea blu che rappresenta la previsione dei bookmakers sull'over/under, mentre la linea rossa la somma totale dei punti effettivamente segnati. Invece nella parte bassa dell'immagine troviamo rappresentata tale differenza.
Notiamo come c'è stata una leggera tendenza nel sovrastimare il punteggio totale. In particolare negli ultimi 5 anni, per 4 volte sono stati segnati punti più bassi della soglia. Il minimo dei punti segnati è stato toccato nel 2018 con Patriots vs Rams con 18, mentre il massimo punteggio è stato registrato nel 2017 tra Patriots vs Eagles con 74.
Un'altra tra le scommesse più famose è il pronosticare la vittoria di una squadra con uno spread, cioè lo scarto di punteggio. Nel grafico sottostante andiamo a vedere quanto distante la previsione è andata rispetto al risultato finale.
Solamente nel 1999, nel Super Bowl tra Rams e Titans, ha visto combaciare risultato e spread.
La difficoltà nell'indovinare esattamente l'esito dell'incontro porta ad un altalenarsi di previsioni più o meno precise. Negli ultimi due anni la differenza è stata molto ridotta con partite equilibrate e chiuse solamente con 3 punti di scarto. Dopo aver visto questi dati possiamo dire ancora una volta che il football rimane imprevedibile da pronosticare, anche nella partita più importante dell'anno.
(Andrea Casiraghi in esclusiva per la newsletter)
In chiusura
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