Siamo arrivati ai playoff
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La stagione regolare 2022 è terminata dopo 18 settimane che sono volate via come niente, così come succede ogni anno. Adesso arriva il momento della verità, arrivano i playoff cominciando con il turno di wild card spalmato su tre giorni. 12 squadre impegnate e 2 che si riposeranno in attesa del Divisional. La stagione la ricorderemo come la più equilibrata di sempre, il margine di vittoria medio è stato di 9,7 punti, il più basso dal 1932 più altri record assoluti: maggior numero di partite deciso da 6 o meno punti, maggior numero di partite deciso da 7 o meno punti.
Buoni playoff a tutti!
The Playbook Endgame: guida ai playoff 2022
Dopo il successo dell'anno scorso torna, esclusivamente in formato elettronico The Playbook: Endgame, lo spin off di The Playbook vol. III dedicato esclusivamente ai playoff NFL 2022.
Dall’introduzione:
Abbiamo dedicato a ciascuna delle quattordici contender un capitolo dove analizzarne punti di forza e debolezza, tendenze tattiche e qualità tecniche. Non mancherà neanche quest’anno il recap statistico della stagione regolare, fondamentale per avere un quadro generale dei rapporti di forza tra i vari giocatori e reparti delle squadre ancora in corsa.
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Il ruggito della tigre
Siamo finalmente arrivati ai playoff, il momento più emozionante della stagione; quando perdere vuol dire andare a casa e vincere avvicinarsi un passo di più al sogno di sollevare il Lombardi Trophy.
Ma se c’è una costante nei 56 Super Bowl che abbiamo visto finora è che nessun quarterback rookie è mai arrivato a giocarlo.
Quest’anno ci proveranno i San Francisco 49ers guidati da Mr. Irrelevant, Brock Purdy, quindi non un semplice rookie della classe 2022, ma addirittura l’ultima scelta del draft, per l’esattezza la pick 262. Le statistiche gli giocano contro, perché oltre al dato sopra enunciato, c’è una statistica, AY/A= adjusted yards per attempt, che mostra bene come i rookie quarterback abbiano un vero e proprio crollo di prestazioni durante i playoff. Ovviamente più sono alte le AY/A e migliore è il rendimento del QB. Ho inoltre aggiunto nella tabella seguente la variazione di intercetti tra quelli commessi in stagione regolare e quelli ai playoff.
Nonostante sia normale che per tutti i giocatori le statistiche durante i playoff siano peggiori rispetto a quelle della stagione regolare, per i rookie i numeri sono impietosi, con un aumento esorbitante degli intercetti e un’altrettanta sensibile diminuzione delle yard guadagnate.
Questo deve essere un campanello d’allarme di cui Shanahan dovrà tener conto, evitando assolutamente di far uscire Purdy dalla sua comfort zone e lasciando che sia il suo supporting cast a fare le giocate decisive nei momenti più critici, altrimenti il risultato sembra già scritto. Naturalmente a Purdy auguriamo che la favola continui il più a lungo possibile.
(Giorgio Prunotto in esclusiva per la newsletter)
Segnalazioni dal sito
Tutto quello che abbiamo pubblicato e che pubblicheremo sul turno di Wild Card lo trovate QUI. Il Black Monday nella NFL è il giorno nel quale vengono di solito licenziati gli Head Coach, in totale al momento siamo a 5 posizioni libere, noi abbiamo immaginato quale potrebbe essere quello giusto per i Denver Broncos e per gli Indianapolis Colts. I Georgia Bulldogs hanno vinto, per il secondo anno consecutivo, il Championship NCAA, ecco il racconto della partita.
Il Foglio della statistica
Ad inizio stagione sembrava che questo fosse l'anno giusto per battere una serie di record anche grazie all'introduzione della diciassettesima partita. Lo scorso anno ci andammo vicini, con Cooper Kupp a sfiorare il record delle yard ricevute e Tom Brady ad avvicinarsi a quello delle yard lanciate.
Dopo due giornate sembrava che la stagione sarebbe stata molto interessante, dal punto di vista statistico. Vediamo com'è andata.
Tua Tagovailoa, continuando con la media delle prime due partite, avrebbe dovuto arrivare ad un fantascientifico 6281 yard lanciate. Anche a causa degli infortuni, Tua si è dovuto accontentare di arrivare a 3548. Il quarterback con il maggior numero di yard lanciate è stato Patrick Mahomes con 5250, anch'egli ben lontano dal record di Manning.
Per quanto riguarda i touchdown pass, c'era un quartetto di quarterback che, in proiezione, avrebbe dovuto raggiungere quota 59: Josh Allen, Patrick Mahomes, Tua Tagovailoa e Carson Wentz. Mahomes si è fermato a 41, Allen a 35, Tagovailoa a 25 e Wentz addirittura a 11.
Non è andata molto meglio per i runningback. Le 2006 yard previste per Saquon Barkley sono rimaste un miraggio. Barkley si è fermato a quota 1312, ed il miglior runner della lega, Jacobs, a 1653.
E Cooper Kupp? Lanciatissimo dopo due giornate (ma anche dopo quattro o cinque), si è dovuto fermare per l'infortunio alla caviglia che gli ha troncato la stagione a metà. Solo 75 le ricezioni, invece delle 205 (!) ipotizzate. Justin Jefferson è risultato il miglior ricevitore con 128 ricezioni.
Lo stesso Jefferson ha guadagnato 1809 yard su ricezione, più di tutti, e Tyreek Hill è rimasto poco dietro con 1710: niente a che vedere con le 2414 yard pronosticate ad inizio stagione, se avesse continuato con i numeri di week 1 e 2.
Alla fine, quindi, tanto rumore per nulla. Non solo non è stato battuto alcun record, tra i quattro principali, ma nessuno ci si è nemmeno avvicinato. Che lezione possiamo trarre da tutto ciò? Beh, innanzitutto che questi record sono stratosferici, essendo stati stabiliti su 16 partite, e non sarà semplice batterli nemmeno con la partita in più.
Secondariamente, registriamo (ma già lo sapevamo) come i giudizi di inizio stagione siano spesso affrettati e basati su troppi pochi dati per essere concreti (e vale anche per quelle squadre che, dopo due giornate, hanno già il Vince Lombardi in bacheca...).
(Massimo Foglio in esclusiva per la newsletter)
L’angolo del Salerio
Nel Monday Night del 2 gennaio scorso il mondo NFL è stato sconvolto dal drammatico infortunio occorso a Damar Hamlin, safety dei Bills che, in seguito a un violento scontro di gioco, è stato trasportato in ospedale per arresto cardiaco. Il fenomenale lavoro dei medici e la tempra di Hamlin hanno consentito al giovane di superare questo incubo e, nella giornata di lunedì, è stato dimesso dall'ospedale di Cincinnati. Il buio di questa tragica esperienza è stato illuminato da un bellissimo risvolto, fin dalle immediate ore successive all'accaduto: le donazioni alla Chasing M's Foundation, la fondazione benefica creata da Hamlin appena terminato il college a Pittsburgh per aiutare la sua comunità, sono letteralmente impennate.
Dai circa 3.000 dollari raccolti da Hamlin su GoFundMe si è passati, una settimana più tardi, a oltre 8 milioni e mezzo di dollari, con 245.000 donatori sparsi in tutto il mondo. Tra le somme più importanti ci sono quelle ricevute dai compagni di squadra a Buffalo e, in generale, dal mondo NFL: Matthew Stafford dei Rams ha donato 12.000 dollari, mentre Tom Brady dei Buccaneers 10.000, al pari di Russell Wilson dei Broncos insieme alla moglie Ciara. Altre donazioni più ridotte sono arrivate da giocatori più affermati quali Christian McCaffrey dei 49ers o Davante Adams dei Raiders, ma anche dai rookie Sauce Gardner dei Jets e Drake London dei Falcons.
Neanche i proprietari delle varie franchigie si sono tirati indietro: Jim Irsay, owner dei Colts, ha toccato quota 25.000 dollari, mentre Robert Kraft dei Patriots e i Texans hanno donato rispettivamente 18.000 e 10.000 dollari, al pari dei Ravens. Una grossa fetta nell'incredibile somma totale ottenuta finora è arrivata, ovviamente, dai tifosi delle diverse squadre. Difficile quantificare esattamente la loro "provenienza", ma, stando un recente studio condotto da BonusFinder, sono i supporter dei Bengals i più generosi della Lega, con donazioni in media di 361 dollari all'anno. Al secondo posto ci sono i Colts, che seguono il buon esempio del loro proprietario con 357 dollari l'anno. Fanalini di coda gli appassionati delle squadre di Los Angeles, con Chargers e Rams rispettivamente a 123 e 140 dollari l'anno.
(Alessio Salerio in esclusiva per la newsletter)
In chiusura
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