Quattro squadre, due Conference
Benvenuto ad una nuova uscita (39/2024) della newsletter di Huddle Magazine
Mancano tre partite (più il Pro Bowl) al termine della stagione 2023 della NFL. Sono passati cinque mesi dal kickoff tra Chiefs e Lions, con la vittoria di Detroit che è stata il presagio di che stagione hanno poi messo in piedi i ragazzi di Dan Campbell. In questi giorni impazza anche il mercato degli Head Coach, dove andrà ad allenare Bill Belichick? Jim Harbaugh tornerà nella NFL? Queste sono due tra le tante domande che tifosi e appassionati si stanno ponendo in queste ore.
Beh, bando alle ciance, vi lasciamo alla lettura della newsletter, molto più interessante di questo prologo :-)
Buone finali di Conference (e buon Pro Bowl) a tutti!
Analitichiamo
Un nuovo fronte di guerra si sta aprendo tra i due schieramenti di chi è favore e chi contro le analytics. Il Divisional tra Buccaneers e Lions ha aggiunto un nuovo terreno di scontro, come se non bastasse l'ampio campo di battaglia del giocare o meno un quarto down,
Parliamo del "Down 8 Test".
In questo caso l'head coach deve scegliere se giocarsi una conversione da 2 o tentare l'extra point. La scelta deve essere effettuata dopo un touchdown che porta lo svantaggio a 8 punti (Down 8) e nell'ultimo quarto.
Tornando a domenica, Todd Bowles ha superato il test, anche se la conversione non è andata buon fine e i Buccaneers sono usciti sconfitti per 31 a 23. Tra i vari sostenitori del giocarsi la conversione da due punti abbiamo Cris Collinsworth di PFF, che in telecronaca ha giustificato la scelta di Bowles e Seth Walder di ESPN, dal cui articolo prendiamo i numeri per l'analisi ed il metodo.
Alcune ipotesi iniziali sono che: la squadra fermi l'attacco avversario e segni un altro touchdown, pari opportunità di vittoria all'intervallo ed utilizzo di medie dal 2015 per la conversione da due (48%) e del calcio del punto addizionale (94%).
Per seguire meglio il ragionamento utilizziamo il grafico sottostante con le differenti possibilità partendo da destra verso sinistra. (cliccate sull’immagine per ingrandirla)
Convertire la trasformazione da due, successivamente segnare l'extra point e vincere l'incontro nel tempo regolamentare: 45% (48x94/100).
Convertire la trasformazione da due, successivamente sbagliare l' extra point e andare ai supplementari: 3%
Fallire la trasformazione da due, successivamente segnare l'extra point e andare ai supplementari: 25%
Fallire entrambi i tentativi perdendo: 27%
Ne consegue che avremo una possibilità del 59% circa di vincere, derivante dal 45%(primo caso) più la metà dei risultati dei supplementari, cioè il 14%.
Esaminiamo ora il caso di calciare immediatamente il punto addizionale per andare all'overtime.
Realizzare entrambi gli extra point e andare ai supplementari: 88%
Realizzare il primo extra point, sbagliare il secondo e perdere: 6%
Fallire l'extra point, convertire la trasformazione da due e andare ai supplementari: 3%
Fallire l'extra point, fallire la trasformazione da due e perdere: 3%
Queste situazioni generano una possibilità di vittoria del 45.5%, considerando che quella di andare ai supplementari è del 91% e quella di perdere diventa del 54.5%.
Per sintesi escludiamo la casistica del tentare l'extra point al primo touchdown e rischiare la conversione al secondo, che comunque non porta miglioramenti significativi. Considerando anche le differenze presenti tra i vari kicker e le singole squadre lo scenario non subisce sostanziali variazioni, facendo ricadere la scelta migliore sul tentare la trasformazione fin dal primo tentativo.
Lo sanno bene i Titans, che in week 14 hanno superato i Dolphins per 28-27 in questo modo.
(Andrea Casiraghi in esclusiva per la newsletter)
Huddle Classic in pillole
Siamo quasi arrivati al fondo di questa stagione.Ancora tre partite e manderemo in archivio il 2023 anche dal punto di vista dello sferoide prolato con il capodanno dell'appassionato di football, che quest'anno sarà il 12 febbraio. Mancano, dunque, solo più i due Championship prima dell'evento finale, e quale momento migliore di questo per andare a ripescare il championship più storico, iconico ed indimenticabile per ognuna delle due conference?
Lasciando da parte il tifo e le preferenze personali, ci sono molti Championship che si contendono la palma del "migliore", sia in AFC che in NFC. Come dimenticare quello vinto dai Broncos nel 1986 sui Browns con il celeberrimo "The Drive", o la vittoria dei Giants sui 49ers del 1990 con il suo slogan "There will be no three-peat", o ancora i Browns ed i Broncos nel 1987 con il fumble di Bynum sulla una yard, ed infine il field goal in overtime di Lawrence Tynes che nel 2007 spianò la strada verso l'impresa di New York che fermò, poi, il record di imbattibilità dei Patriots impedendogli uno storico 19-0.
Tante, sarebbero le partite da raccontare e citare, ma ne abbiamo scelte due.
Per la AFC abbiamo scelto il Championship del 2006 tra Indianapolis e New England. La partita sembrava aver preso una direzione precisa e favorevole ai Patriots quando Asante Samuel aveva piazzato un pick six a Peyton Manning per il 21-3 che metteva Indianapolis in una brutta situazione. Ma alla guida dei Colts c'era il signor Peyton Manning, non uno qualunque, ed i Colts si ritrovarono pari grazie anche a due uomini di linea. Dan Klecko ricevette un passaggio in touchdown da Manning, mentre Jeff Saturday ricoprì un fumble in end zone per il 21-21.
I Patriots, guidati da Tom Brady, si portarono comunque avanti e, a 3:49 dal termine, vincevano 34-31. Manning coprì quasi tutto il campo lanciando su Reggie Wayne e Bryan Fletcher per poi affidare la palla tre volte nelle mani di Joseph Addai. La terza corsa fu quella vincente: 38-31 a 1:29 dal termine. Chiunque abbia visto giocare Tom Brady sa che 1:29 sono una vita per un quarterback della sua caratura, ma la rimonta venne fermata da un intercetto di Marlin Jackson quando i Patriots avevano già superato la metà campo ed erano a poche yard dal raggio field goal.
Per la NFC non possiamo non scegliere il Championship per eccellenza: 10 Gennaio 1982, Candlestick Park, San Francisco, Dallas Cowboys vs. San Francisco 49ers.
In stagione regolare i Niners avevano avuto la meglio sui Cowboys in maniera abbastanza netta, ma quel giorno di Gennaio Dallas sembrava avere una marcia in più, ed era riuscita a trovarsi in vantaggio 27-21 con meno di cinque minuti dal termine grazie al touchdown pass di Danny White per Doug Cosbie.
Con la palla sulle proprie 11 yard, Joe Montana tenne un vero e proprio clinic sulla West Coast Offense, guadagnando terreno e mangiando tempo grazie ai precisi lanci su Freddie Solomon ed alle produttive sweep di Lenvill Elliott.
Si arrivò quindi ad un terzo e goal sulle sei yard dei Cowboys. Montana andò in roll out sulla destra e, prima che i tre difensori dei Cowboys gli rovinassero addosso, lanciò una palombella nell'angolo della end zone in direzione di Dwight Clark, sperando che il compagno corresse la traccia giusta. Clark non solo corse la traccia giusta, ma saltò anche più in alto di Everson Walls ed andò a prendersi in cielo il pallone del 27-27 (28-27 dopo la trasformazione di Ray Wersching).
Sembrava fatta, ma l'orologio doveva ancora fare l'ultimo giro dei minuti, e Danny White aveva ancora 51 secondi a disposizione. Dopo lo squib kick di Wersching, Danny White trovò liberissimo Drew Pearson che si involò per quello che sembrava potesse essere un clamoroso touchdown del controsorpasso, ma arrivò Eric Wright con un placcaggio ad una mano (che oggi sarebbe penalizzato come horse collar tackle ma che al tempo era legalissimo) a salvare partita e risultato.
(Massimo Foglio in esclusiva per la newsletter)
Huddle Classic è il podcast di Huddle Magazine dedicato alla storia del football americano, potete ascoltarlo QUI.
Ti hanno inoltrato la newsletter di Huddle Magazine? Non la ricevi perché non hai mai pensato di iscriverti? Fidati, ne vale la pena :-)
Il ruggito della tigre
Siamo arrivati ai Championship e il dato che più mi ha colpito è che si affronteranno 4 squadre che hanno brillato nel running game. Si parla sempre di una NFL orientata verso i passaggi, ma quando si analizzano le statistiche si vede che serve un buon gioco di corsa per avere una stagione vincente. I Baltimore Ravens (5 yard per tentativo), i San Francisco 49ers (4,8), i Detroit Lions (4,5) e i Kansas City Chiefs (4,4) sono rispettivamente terzi, quarti, quinti e settimi nella lega in questo fondamentale.
Scendiamo però nello specifico per andare a vedere dove queste squadre preferiscono correre e con che risultati, correlando questi numeri alla percentuale di frequenza di chiamata.
La scala cromatica indica in verde le tipologie di corsa con più successo e la maggior percentuale di utilizzo di quel tipo di corsa, al contrario in rosso sono quelle con minor guadagno e accadimento.
Un dato che accomuna tutte le squadre analizzate sono gli scarsi risultati delle corse in corrispondenza del right tackle, che infatti sono anche quelle meno chiamate nel playcalling, a differenza delle corse dietro il left tackle che ottengono guadagni superiori alle 5 yard per ben 3 squadre su 4. Spiccano in tal senso i San Francisco 49ers che, dal lato di un fenomeno come Trent Williams, riescono a guadagnare una media superiore alle 7 yard a portata. Mentre tutte le squadre sono abbastanza equilibrate nel ripartire le corse su un lato o sull’altro, i Niners hanno una predilezione per il lato sinistro che utilizzano nel 40% delle corse contro il 27% sul lato opposto.
Un altro dato da sottolineare è la capacità dei Baltimore Ravens di distribuire le proprie corse uniformemente lungo tutto l’arco della linea di scrimmage, fattore che ne aumenta l’imprevedibilità.
A volte da tifosi tendiamo a voler abbandonare il gioco di corsa quando vediamo che non funziona, privilegiando i passaggi anche quando pure questi non hanno molto successo, ma ci dimentichiamo di quanto il running game sia utile per sfiancare le difese e accorciarle per poi punirle con un passaggio sul profondo, rendendo credibili le play action, che restano statisticamente le chiamate con il maggior successo della lega.
Vediamo come andranno i Championship, ma non mi stupirei se la differenza per staccare il biglietto per il Super Bowl arrivi proprio dal successo o meno dei rispettivi running game.
(Giorgio Prunotto in esclusiva per la newsletter)
Stai leggendo la newsletter di Huddle Magazine. Se ti piace, condividila.
Comment-Ale
Alessandro Taraschi ci dice la sua su un argomento prolato senza aver paura di inimicarsi i poteri forti :-) In questo numero le magnifiche 4 che si giocheranno la Conference.
Dal sito
Tutto quanto abbiamo già pubblicato e pubblicheremo sulle finali di Conference lo trovate QUI. I migliori giocatori secondo la nostra Redazione sono QUI, quelli per la Associated Press li trovate QUI, quelli per io giocatori NFL invece sono QUI. Abbiamo anche l’Hipster Team, QUI l’attacco e QUI la difesa. Abbiamo un QB italiano nella NFL, giornata dopo giornata ci racconta la sua avventura QUI. Abbiamo fatto due chiacchiere con Katie Sowers, HC della nazionale femminite italiana di flag football, QUI il video.
L’angolo del Salerio
Patrick Mahomes e Lamar Jackson da una parte, Jared Goff e Brock Purdy dall'altra. Sono questi i nomi dei quarterback che hanno strappato un biglietto per i Championship delle rispettive Conference, AFC e NFC. Per farlo hanno avuto la meglio su C.J. Stroud, Jordan Love, Baker Mayfield e Josh Allen in un Divisional Round particolarmente favorevole per i quarterback, che hanno collezionato 13 touchdown pass in totale a fronte di appena 4 intercetti, con un complessivo 65% al lancio. Un fantastico biglietto da visita per il poker che nel weekend proverà a volare al Super Bowl, ma anche una rassicurazione in ottica futura per le rispettive franchigie da parte degli altri quattro protagonisti.
Al di là delle prestazioni individuali, ci sono almeno un altro paio di dati significativi da analizzare. In primis, gli otto quarterback del Divisional hanno tutti meno di 30 anni di età e quello con la maggiore esperienza è Goff (29 anni), approdato in NFL con la prima scelta assoluta nel Draft del 2016. Tre dei restanti sono prodotti del Draft 2018, a partire dalla prima chiamata Mayfield (28), ma anche Allen (27) e Jackson (27), rispettivamente scelti con la numero 7 e 32 del primo giro. Un anno più tardi è stato il turno di Mahomes (28), che i Chiefs hanno acchiappato alla 10, nel 2022 il Mr. Irrelevant è stato Purdy (24), costretto ad aspettare il settimo giro e l'ultima scelta numero 262, mentre Stroud è stato il secondo rookie in arrivo dal college nel Draft 2023.
Insomma, i primi playoff senza Tom Brady o Peyton Manning dal 1998 hanno proposto una gagliarda gioventù al potere, anche se soltanto uno tra loro può essere considerato una vera e propria sorpresa. Tra i quarterback del Divisional, per altro qualificatosi per il prossimo Championship, il solo Purdy non è stato chiamato al primo giro del proprio Draft. Finora, il sempre più sorprendente prodotto di Iowa non ha neanche mai perso una vera partita di playoff giocata in carriera, se consideriamo che il Championship dello scorso anno contro gli Eagles lo ha visto uscire dal campo per infortunio durante il primo drive. Sulle sue effettive qualità il dibattito è sempre più acceso: riuscirà a zittire le critiche diventando il primo quarterback scelto al settimo giro a vincere un Super Bowl?
(Alessio Salerio in esclusiva per la newsletter)
In chiusura
Avete amici che si stanno avvicinando al nostro fantastico sport? Bene, sul nostro canale YouTube, tra le tante cose, abbiamo un video sui ruoli in attacco e in difesa.
Dove siamo? Dappertutto o quasi :-) Oltre al sito web ci trovate su Twitter, YouTube, Facebook, Instagram e Twitch. Abbiamo una chat su Telegram con oltre 1500 iscritti nella quale discutere di football. QUI trovate i nostri podcast e QUI i nostri libri.