Le prime due giornate della stagione NFL hanno visto partite equilibrate, vittorie in rimonta e qualche infortunio di troppo, ben 12 partite hanno avuto una differenza di tre punti o meno, record assoluto NFL. Miami Dolphins e New York Giants possono essere considerate le sorprese di questo inizio così come Las Vegas Raiders e Cincinnati Bengals le delusioni, ma la stagione è ancora lunga e tutto può accadere :-)
In questa terza uscita della nostra newsletter vi proponiamo qualche contenuto esclusivo/in anteprima in più rispetto al passato, condividetela con i vostri amici e fateli iscrivere!
Cosa trovate sul sito
Qualche link ai contenuti pubblicati in questi ultimi giorni: tutto su week 2 NFL (cronache e rubriche), gli ultimi podcast, review NCAA, Huddle’n Music.
Il ruggito della tigre: l’età media a roster NFL
Quant’è bella giovinezza,
che si fugge tuttavia!
Chi vuol esser lieto sia;
del doman non v’è certezza.
Questa famosa composizione di Lorenzo de’ Medici, detto il Magnifico, è una esaltazione del ben noto “carpe diem” della filosofia epicurea che ben si adatta ad uno sport come il football americano in cui l’atleticità è fondamentale e il rischio di infortuni che pongano fine a una carriera è sempre in agguato.
Certo ci sono esempi di grande longevità come Tom Brady, ma qual è l’età media di un roster NFL e soprattutto dei titolari delle squadre?
Non voglio tenervi sulla corda per cui vi dirò subito che l’età media dei titolari in NFL in week 1 è stata di quasi 27 anni (26.97 per la precisione) a dimostrazione di come l’esperienza in questo gioco sia sicuramente importante, ma la freschezza atletica di più. Questa considerazione non si adatta però al ruolo più cerebrale in campo, perché 4 delle 5 squadre più vecchie hanno quarterback con età superiore ai 34 anni.
Come vedete dal grafico sottostante, che illustra l’età media degli starter NFL delle singole squadre in week 1, i Tampa Bay Buccaneers sono la squadra più “vecchia”, come titolari schierati in campo, con 28,175 anni di media, mentre la più giovane sono i New York Giants con 25,607 anni di media. Quest’ultimo dato in particolare non deve stupirci perché è normale attendersi tra le squadre più “giovani” quelle che hanno intrapreso una ricostruzione, parziale o totale.
Analizzando invece l’intero roster, in NFL l’età media scende di circa 1 anno per l’innesto di rookie dal draft che in prima battuta non riescono a trovare spazio tra i titolari; ma se per alcune squadre la differenza di età media tra titolari e l’intero roster è notevole, come nel caso dei 2,28 anni dei Los Angeles Rams, per altre è minima, come per i Bears con 0,06.
Rispetto all’anno scorso non si sono rilevate particolari variazioni di età nei roster delle singole squadre, come dimostrato dai Jets che hanno aumentato l’età media di 1 anno e i Bears che l’hanno diminuita di una pari quantità, ma tutte le altre squadre restano all’interno di questi due estremi, a dimostrazione di quanto non sia banale ringiovanire un roster o farlo aumentare sensibilmente di esperienza in tempi brevi.
Quindi sì cari giocatori NFL, godetevi il momento perché statisticamente quando avrete 27 anni sarete finalmente degli starter nella lega, ma fate attenzione perché dimenticavo di dirvi un ultimo dato: 27 anni è anche l’età media a cui si ritirano i giocatori NFL!
Grafico e statistiche a cura di Andrea Casiraghi
(Giorgio Prunotto in esclusiva per la newsletter)
Segnare e non subire
Scritta così è una frase del sapore catalanesco, ma alla fine è la ricetta per vincere una partita in quasi qualsiasi sport. Segnarne uno in più dell’avversario è il mantra, a volte invece sia la combinazione perfetta di attacco dominante e difesa ermetica come ad esempio sono i Buffalo Bills di questo inizio stagione (grafico da Reddit), buon attacco e buona difesa (72 punti fatti, 17 subiti). La squadra di Josh Allen spicca incredibilmente nel grafico come al contrario i Tennessee Titans che segnano poco e subiscono tanto.
Il Foglio della statistica
Con l'introduzione della diciassettesima partita di regular season, si pensava che alcuni, se non molti, record stagionali sarebbero facilmente caduti nella stagione 2021.
Invece Tom Brady si è fermato a 161 yard dalle 5477 su passaggio di Peyton Manning del 2013, nessuno si è nemmeno avvicinato ai 55 TD pass dello stesso Manning, con il migliore fermo a 45, Jonathan Taylor si è fermato a 1811 yard su corsa (e Dickerson dorme sonni tranquilli con le sue 2105) lasciando il 2000 yard club riservato a soli otto membri, ed infine Cooper Kupp si è fermato a sole 17 yard dalle 1964 su ricezione di Calvin Johnson ed a 4 ricezioni dalle 149 di Michael Thomas Jr.
Quest'anno la caccia al record è ricominciata, e dopo due giornate vede in proiezione Tua Tagovailoa a 6281 yard lanciate, Josh Allen, Patrick Mahomes, Tua Tagovailoa e Carson Wentz a 59 TD pass, Saquon Barkley a 2006 corse, Cooper Kupp a 204 ricezioni e Tyreek Hill a 2414 yard ricevute.
Appuntamento a lunedì 9 Gennaio 2023 per verificare chi avrà mantenuto queste medie stratosferiche.
(Massimo Foglio in esclusiva per la newsletter)
L’angolo del Salerio - Santi fratelli
Sono le 21.19 in Italia quando Amor-Ra St. Brown, tra i wide receiver in rampa di lancio nella NFL dei giorni nostri, riceve un touchdown pass dalle mani di Jared Goff, nel terzo quarto della partita tra i suoi Lions e gli Eagles. Nulla di anormale, anzi, dopo le 912 receiving yard e i 5 touchdown del 2021, non è una novità. La vicenda, però, si fa senz'altro più particolare quando alle 21.22 arriva da Chicago la notizia del touchdown di suo fratello Equanimeous, lanciato in end zone da Justin Fields nella sfida tra Bears e Niners.
L'avvio di stagione di Amon-Ra a Detroit è stato fin qui eccezionale e conta già quasi 200 yard (180) e 3 touchdown, mentre il fratello Equanimeous non è andato granché oltre le 18 receiving yard del già citato touchdown pass, fermandosi al momento a quota 57. Nelle sue prime tre stagioni in NFL, d'altronde, dopo essere stato scelto al sesto giro in uscita da Notre Dame, ha faticato a farsi largo ai Packers e ha festeggiato appena un viaggio in end zone. Fin qui è andata meglio a Chicago, ma gli occhi sono tutti puntati su Amon-Ra, di tre anni più piccolo, in uscita dal college al quarto giro da USC, ma già capace di imporsi a sorpresa nella stagione da rookie a Detroit.
Una prima scena meravigliosa tra i due era già arrivata lo scorso 10 gennaio, quando al Ford Field si erano scambiati la maglia nella partita vinta dai Lions contro i Packers. Il padre, John Brown, non sapendo scegliere tra i due, si era presentato con una maglia alquanto insolita, suddivisa a metà tra le due squadre. Poi, sono arrivati quei 2 minuti e 14 secondi di gloria nella Week 1, con il nome St. Brown a risuonare tra Detroit e Chicago. E non detto che sia stata l'ultima...
(Alessio Salerio in esclusiva per la newsletter)
Analitichiamo: EPA (Expected Points Added)
Molti di voi hanno aperto l’applicazione ufficiale dell’NFL sul proprio smartphone per controllare qualche statistica e con un pizzico di sorpresa non hanno trovato quanto sperato. Normalmente le statistiche che vengono proposte in questi box score le possiamo definire base, yard totali, su passaggio, su corsa ecc ecc… Questi numeri forniscono immediatamente ad un primo sguardo cosa è successo durante la partita, ma non riescono a quantificare l’impatto di ogni singola azione sulla partita seguendo il principio che non tutte le yard sono uguali.
E’ meglio ottenere 8 yard su 3&10 o 3 yard su un 3&2?
Qui entrano in gioco le metriche avanzate ed in questo caso l’EPA, acronimo di Expected Points Added. Tramite un modello matematico, alimentato da numerosi fattori (down & distance, tempo rimanente, distanza dalla endzone, timeout,etc) vengono stimati gli Expected Points ad inizio azione. La differenza con gli Expected Points ottenuti a fine azione da come risultato l’EPA. (es. EP ad inizio azione = 1, EP a fine azione = 2, EPA =1)
Come vedremo nel grafico un EPA positivo è un buon risultato per l’attacco e negativo se consideriamo la difesa. Ovviamente l’EPA negativo indica una buona prova difensiva ed una scadente offensiva.
Oggi vediamo, tramite l’immagine sottostante, l’EPA/Play (medio) ottenuto nelle prime due giornate. Preciso che i valori non tengono in considerazione il livello delle squadre affrontate, non forniscono ancora indicazioni predittive e chiaramente, come per tutte le analisi effettuate, è ancora presto trarre delle conclusioni definitive.
(NFL Stats & Analytics Italia)
Nella parte in alto sulla destra troviamo le squadre con un’ottima performance sia offensiva (asse orizzontale), sia difensiva (asse verticale). Qui incontriamo i Buffalo Bills che si sono imposti con decisione su Rams e Titans con entrambe ottime prove offensive e difensive. A guidare gli attacchi più efficienti troviamo però un terzetto, Chiefs, Dolphins ed Eagles, che scontano però prestazioni difensive nella media (riga tratteggiata rossa).
In alto a sinistra troviamo le squadre con un buona difesa ed un attacco sotto media, dove si collocano i Tampa Bay Buccaneers e i San Francisco 49ers. Per concludere in basso a sinistra troviamo le squadre peggiori dove al momento troviamo i Tennesse Titans.
Per oggi concludiamo qui e ci vediamo al prossimo appuntamento.
(Andrea Casiraghi in esclusiva per la newsletter)
In chiusura
Avete amici che si stanno avvicinando al nostro fantastico sport? Bene, sul nostro canale YouTube abbiamo aggiunto un video sui ruoli in attacco e in difesa ;-)
Dove siamo? Dappertutto o quasi :-) Oltre al sito web ci trovate su Twitter, YouTube, Facebook e Twitch. Inoltre abbiamo una chat su Telegram con oltre 1100 iscritti nella quale discutere di football.