McCaffrey e Madden NFL 25
Benvenuto ad una nuova uscita (49/2024) della newsletter di Huddle Magazine.
Continua il momento di calma nel mondo NFL. Mancano ancora diverse settimane all’inizio dei training camp, gli OTA sono prossimi alla conclusione e non ci sono particolari argomenti di discussione. Christian McCaffrey è il giocatore prescelto per la copertina di Madden NFL 25, esiste ancora la maledizione? La risposta breve è no :-)
Buona lettura!
Il ruggito della tigre
Quando è uscita la schedule NFL 2024 si è notato subito come, per esigenze televisive, le partite siano state spalmate su molti giorni della settimana, ancora di più che negli anni recenti.
Se è ampiamente comprensibile dal punto di vista dell’ottimizzazione degli introiti derivanti dalle trasmissioni di quelli che sono diventati dei veri e propri eventi, si sono sollevati molti dubbi da parte degli appassionati del gioco in merito all’equità del calendario che vede grandi disparità, tra le varie franchigie, in termini di differenza di giorni di riposo precedenti una partita.
In particolar modo ha destato scalpore l’X di Warren Sharp che analizzava come tra la squadra più favorita del calendario in termini di giorni netti di riposo, i Baltimore Ravens, e quella più svantaggiata, i San Francisco 49ers, ci fossero addirittura 37 giorni di differenza!
Premesso che è una valutazione che appassiona di più giornalisti e tifosi che addetti ai lavori, viene da chiedersi se ci sono delle basi scientifiche a sostegno di questa denuncia di presunta iniquità.
Personalmente mi è subito saltato all’occhio che non avesse senso fare un’analisi basata sui giorni, dal momento che potenzialmente potrebbe essere meglio avere molti meno giorni di riposo su poche partite che tanti su una sola, ma fosse più corretto valutare quante fossero le partite con una qualunque differenza di giorni di riposo tra le squadre a confronto e la risposta è che sono il 37% del totale.
Sono quindi andato a chiedere conforto, come spesso mi accade, alla statistica e ho valutato il record contro lo spread delle squadre in uscita da una bye week, da un Thursday Night e da un Monday Night. Non ho analizzato il record di vittoria puro perché questo non tiene conto del valore delle squadre in campo, affidandomi invece alle valutazioni dei bookmaker, che sono i più qualificati a stimare il divario tra due formazioni, rendendo il dato più affidabile.
In uscita da una bye week o da un Thursday Night, quindi con un riposo superiore ai 6 giorni, le probabilità di vittoria contro lo spread sono del 51%, per cui un riposo significativo non fornisce un vantaggio reale e dal grafico di Warren Sharp analizzato dobbiamo escludere tutte queste partite e i relativi giorni di riposo netto; analogamente sono da scartare tutte le partite con differenza di un solo giorno tra le due compagini perché anch’esse hanno una variazione non significativa.
Fatta questa doverosa scrematura e analizzando solo le partite con differenza di riposo variabile tra i 2 e i 4 giorni, ci accorgiamo che 8 squadre hanno lo stesso numero di partite in cui sono avvantaggiate e svantaggiate, 5 sono svantaggiate per un match in più rispetto a quelli in favore e 7 sono avvantaggiate di uno rispetto a quelli sfavorevoli. Quindi, tirando le somme, 20 squadre su 32 in NFL hanno, a mio giudizio, un calendario sostanzialmente equilibrato. I Kansas City Chiefs e i Baltimore Ravens hanno rispettivamente 4 e 3 partite con un vantaggio di riposo variabile tra i 2 e i 4 giorni rispetto ai loro avversari.
Ma sarà davvero un vantaggio? Per saperlo dovrete leggere la prossima newsletter!
(Giorgio Prunotto in esclusiva per la newsletter)
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Abbiamo aperto un canale su Whatsapp, se volete ricevere tutti gli aggiornamenti dal sito cliccate QUI. Qualche logo di squadra NFL diverso dal solito lo potete vedere QUI. Volete andare a vedere la NFL a Tottenham? QUI tutte le informazioni. Oppure la partita di Monaco di Baviera? QUI quando provarci. Justin Jefferson è il non QB più pagato nella NFL, QUI i particolari del contratto. Christian McCaffrey il running back più pagato, QUI quanto e come. I Milano Seamen hanno vinto la prima partita nella ELF, QUI la review di week 3. Continuano i campionati FIDAF, QUI le review e i preview della IFL e delle altre serie.
L’angolo del Salerio
Nella quiete della offseason NFL, Justin Jefferson è diventato il giocatore non quarterback più pagato della Lega. Lo scorso lunedì, il wide receiver dei Vikings ha firmato un pazzesco contratto da quattro anni e 140 milioni di dollari, dei quali ben 110 garantiti. Un accordo da urlo da 35 milioni a stagione, uno in più di Nick Bosa, defensive end dei 49ers. Non che non sia meritato: Jefferson in quattro stagioni in NFL ha collezionato la bellezza di 5.899 yard e 30 touchdown, con una media di 98,3 yard a partita. Ne è passato di tempo e se ne sono viste di giocate, insomma, da quel Draft 2020 in cui il prodotto di LSU fu addirittura il quinto wide receiver chiamato in ordine di scelta, dopo Henry Ruggs ai Raiders, Jerry Jeudy ai Broncos, CeeDee Lamb ai Cowboys e Jalen Reagor agli Eagles.
Con i rinnovi alle porte di Ja'Marr Chase dei Bengals e dello stesso Lamb, unico a rispettare le attese nel poker appena citato, arriva un nuovo strappo verso l'alto nei contratti per i wide receiver, dopo che DeAndre Hopkins, nel settembre 2020, aveva alzato l'asticella oltre i 27 milioni di dollari a stagione con l'accordo biennale con i Cardinals. Un paio d'anni più tardi, nel marzo 2022, l'accordo di Tyreek Hill con i Dolphins lo aveva reso il primo ricevitore da 30 milioni di dollari a stagione, ma con un contratto particolare, che prevede 44 milioni non garantiti - e che difficilmente verranno pagati - per il 2026. Il contratto di Jefferson, invece, fissa un nuovo vero punto di partenza, dettato anche dal recente incremento del 14% nel salary cap delle franchigie fino ai 255.4 milioni di dollari attuali.
Tutto considerato, quindi, il nuovo accordo con i Vikings impatta sul 13.7% del loro salary cap, inferiore al 14.8% di Hill e al 13.8% di Davante Adams attualmente ai Raiders, ma anche molto vicino ai numeri di grandi wide receiver del passato come Larry Fitzgerald, che nell'agosto 2011 firmò per sette anni e 16.1 milioni a stagione con un cap di 120 milioni totali (13.5%), o Calvin Johnson, 16.2 milioni a stagione dal 2012 in avanti (13.4%). Insomma, non è una novità: i wide receiver sono, insieme agli uomini più appetibili del front seven, gli unici a poter spostare il mercato tra i non quarterback. Da qui in avanti aspettiamoci altri rinnovi "à la Jefferson", dunque. Almeno finché i tanti ricevitori di enorme talento usciti proprio dall'ultimo Draft possano alzare nuovamente l'asticella dei milioni.
(Alessio Salerio in esclusiva per la newsletter)
Comment-Ale
Alessandro Taraschi ci dice la sua su un argomento prolato senza aver paura di inimicarsi i poteri forti :-) In questo numero: quale sarà il prossimo giocatore con un super contratto?
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Analitichiamo
Head coach e general manager hanno messo sotto la luce dei riflettori parecchi wide receiver nell'ultimo draft. Visto il tema sempre caldo anche noi andremo ad approfondire l'argomento. Non parliamo dei rookie approdati nella lega, ma andremo ad analizzare l'uso da parte dei teams di una delle principali tracce che un ricevitore può correre: la slant.
I dati sono riferiti alla stagione 2023 e provenienti dalle Next Gen Stats. La traccia slant è una delle rotte di passaggio fondamentali, relativamente semplice, ma molto efficace, utilizzata spesso per ottenere guadagni rapidi e sfruttare situazioni di mismatch con la difesa. La traccia prevede un rilascio verticale per un numero limitato di passi, generalmente non superiore a 5, seguito da un taglio diagonale verso l’interno. Il cambio di direzione deve essere rapido e preciso per creare separazione dal difensore e permettere di ricevere immediatamente il pallone dal quarterback. Questa è una delle tracce eseguite più velocemente insieme agli screen.
Nel grafico sottostante andiamo a vedere, diviso per squadra, il tempo medio in cui i quarterback hanno rilasciato il pallone e l'efficienza delle giocate tramite l'Epa.
Sono presi in considerazione i giochi dove il ricevitore target ha corso una slant e non tutti i giochi dove, per costruzione dello schema, questa traccia è presente. La differenza di dimensione dei cerchi indica il volume di utilizzo in termini assoluti, pertanto squadre predisposte al passing game avranno sicuramente numeri più importanti. Tra i principali utilizzatori troviamo Cowboys, Chargers, Bills e 49ers, mentre Bears, Titans e Panthers chiudono la classifica.
Sull'asse delle X abbiamo il tempo medio. I Chiefs hanno eseguito in modo rapido lo schema assegnato con un tempo di rilascio medio di Mahomes al di sotto dei 2 secondi. I Vikings sono i più lenti, con tempo di esecuzione oltre i 2,3 secondi, ma, come si vede dalla distribuzione delle squadre, non esiste una correlazione tra velocità ed efficienza.
L'abilità del quarterback nell'esaltare la separazione creata dal wide receiver permette di eseguire la slant in modo produttivo. Il tempo è importante, ma non è tutto.
(Andrea Casiraghi in esclusiva per la newsletter)
In chiusura
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