L'attesa è finita :-)
Benvenuto ad una nuova uscita (29/2023) della newsletter di Huddle Magazine.
L’attesa è finita, questa notte inizia la stagione NFL con l’anticipo tra i campioni in carica Kansas City Chiefs e i Detroit Lions. Sono passati quasi sette mesi dal Super Bowl LVII e non vedevamo l’ora di passare le domeniche a guardare RedZone o una o più partite in contemporanea :-)
Ben tornata NFL!
Analitichiamo
Finalmente dopo 207 giorni di assenza incomincia una nuova stagione di football.
L'inizio del campionato NFL porta con sé sempre delle grandi aspettative da parte dei tifosi, bramosi di vedere in campo le novità delle proprie squadre.
Come sempre i vincenti dell'ultimo Super Bowl danno il via alle danze e quest'anno i Kansas City Chiefs ospiteranno i Detroit Lions.
Visto che ci approcciamo a week 1, oggi andremo a vedere le performance dei quarterback solamente nella prima partita della stagione dal 2017 ad oggi. Per valutare la prestazione utilizzeremo i due parametri riportati nel grafico sottostante: EPA e CPOE.
Sull'asse delle ascisse c'è l'EPA, che, come abbiamo già visto, è l’acronimo di Expected Points Added e ci fornisce un'idea di quanto un gioco sia stato positivo/negativo rispetto al modello degli expected points. Sull'asse delle ordinate troviamo la CPOE (Completion percentage over expectation), metrica che contestualizza la percentuale di completi rispetto alla difficoltà dei lanci effettuati, che prende in considerazione per esempio la distanza del lancio, la distanza dalla sideline, la distanza del difensore più vicino dal ricevitore e cosi via.
Abbastanza scontato, ma fin dalla prima giornata Patrick Mahomes ha dimostrato il suo valore risultando il migliore per EPA. Nelle best performance troviamo anche Lamar Jackson, Drew Brees, Russel Wilson ed il buon Ryan Fitzpatrick. Tra i giocatori con una buona CPOE, ma che non hanno comunque brillato, troviamo Joe Burrow, complice una linea offensiva in cerca di un'identità e Daniel Jones. In territorio totalmente negativo troviamo i titolari di Browns e Buccaneers, Watson e Mayfield, oltre ai ritirati Andy Dalton ed Eli Manning.
Ora però è arrivato il momento di non guardare più al passato degli ultimi anni, ma finalmente gustarci questa meritata week 1!
(Andrea Casiraghi in esclusiva per la newsletter)
The Playbook Vol IV
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L’angolo del Salerio
Si torna a fare sul serio: questa notte i Chiefs campioni in carica ospitano i Lions in un intrigante Thursday Night, che dà il via alla regular season. Da Kansas City, che nella notte di Glendale lo scorso 12 febbraio ha messo in bacheca il suo terzo titolo, a Detroit, unica storica franchigia insieme ai Browns a non aver mai giocato un Super Bowl, l'obiettivo è uno soltanto: vincere quante più partite possibili e volare ai playoff, per provare ad aggiudicarsi il Lombardi Trophy fino all'ultimo respiro.
Vincere, vincere, vincere dunque: è questo l'obiettivo delle 32 squadre nelle 17 partite che ciascuna, come minimo, giocherà in stagione. Già, ma chi ha vinto di più nella storia NFL in regular season? Limitandosi al numero di successi, i Packers sono in cima alla classifica con 798 in 1.435 partite (57.12%), seguiti dai Bears con 789 in 1.469 (55.29%). Giocare più partite, però, aiuta ad ampliare il bottino e, di conseguenza, il dato più significativo riguarda la percentuale di successi, in cui comunque Green Bay e Chicago si posizionano al secondo e quinto posto. In vetta alla graduatoria, però, salgono i Cowboys, con 562 vittorie in 981 partite (57.64%), mentre il terzo gradino del podio è dei Ravens, con 253 vittorie in 451 partite (56.22%), davanti ai Patriots, che totalizzano 545 vittorie in 983 partite (55.95%). New England, come noto, possiede anche il più alto numero di Super Bowl giocati (11) e vinti (6), a pari merito con gli Steelers, che però in regular season hanno vinto "appena" il 53.64% delle partite giocate, in totale 670 su 1.271. Navigano intorno a quella percentuale anche altre due tra le franchigie più titolate di sempre, i 49ers (54%) e i Giants (52.89%).
Incredibile, ma vero: più in alto di entrambe ci sono i Vikings (55.22%), che hanno restano, però, ancora senza trofei dopo aver giocato e perso quattro Super Bowl. A fare da spartiacque tra le squadre con un record in positivo e in negativo sono Rams e Chargers da una parte (50.21%), appena al di sopra della soglia con 609 vittorie e 604 sconfitte l'una e 488 vittorie e 484 sconfitte l'altra, e Commanders dall'altra (49.8%), per poco al di sotto del fatidico 50% con 633 vittorie e 638 sconfitte. Ancor più verosimilmente di Washington, però, a varcare la soglia dovrebbero essere gli Eagles, che con 627 vittorie e 633 sconfitte si candidano a invertire la tendenza già nel 2023. E, se i Jets di Aaron Rodgers potrebbero risalire dal fondo del barile, in cui sono fermi con il 43.9% totale, è possibile che tutte e tre le ultime della classifica non riescano a migliorarsi: Cardinals (42.15%), Texans (41.08%) e Buccaneers (40.5%) non sono certamente tra le favorite per la prossima stagione. Anche se almeno Tampa Bay, dal canto suo, può godersi una stagione di rinascita, dopo il secondo Super Bowl vinto nel 2020.
(Alessio Salerio in esclusiva per la newsletter)
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L’ospite della newsletter
L’esimio Direttore mi ha chiesto di scrivere qualcosa sull’inizio della stagione NFL, “visto però da un anziano“ (grazie Direttore!), vediamo quindi cosa posso dirvi
Voglio avvertirvi subito così non mi prendo responsabilità: questo pezzo è scritto da un boomer e potrebbe avere dei contenuti da boomer, quindi lettore avvisato…
Quella che inizia è la 104esima e seguendo il football dal lontano 1981 diciamo che un buon 40% della storia della lega me la sono sciroppata, anche con discreto godimento.
Sia chiaro, non sono qui a dire “ah, ai miei tempi…”, perché seguire la NFL adesso non ha niente a che vedere con i famosi miei tempi, già solo pensare che posso guardare una partita in diretta nella vasca da bagno, mentre prima sapevo i risultati di giornata al martedì successivo, rende l’idea della differenza abissale che c’è.
Una cosa che però posso dire in favore dei “miei tempi” è che ho avuto la fortuna di vedere in campo una serie, anche piuttosto corposa, di giocatori che adesso hanno il busto a Canton, che vengono presi costantemente come termine di paragone e che stanno sempre in quelle classifiche, che io odio, dei migliori di sempre.
Un’altra è che, non so come spiegarlo adeguatamente, sentire le partite alla radio da una stazione disturbata o, come dicevo prima, sapere i risultati due giorni dopo tramite un quotidiano comprato alla stazione di Milano, era come una piccola conquista, come sapere di appartenere ad una ristretta nicchia di nerd del football, mentre il mondo al di qua dell’Oceano pensava ad altro.
Guardare i Super Bowl in diretta (con quest’anno sarà il 41esimo) e poi andare diritto a scuola o al lavoro dopo due ore di sonno, mentre tutti intorno a te ignoravano che cosa imponente e storica era accaduta, mi faceva sentire una sorta di privilegiato, anche se in realtà non lo ero, ma tant’è.
Quando poi per sbaglio si incrociava qualcuno che aveva la stessa passione, bum! Automaticamente diventava il tuo miglior amico a prescindere
Mi spiace solo che adesso non ho tutto il tempo che avevo prima da dedicare al football, fossi giovine e più o meno spensierato, starei probabilmente gran parte della giornata su NFL Network e a bazzicare i millemila siti a disposizione.
La NFL è un turbine che ti prende e ti frulla per 4/5 mesi, ogni partita è decisiva e ci si gioca tutto quasi ad ogni azione, la domenica non riesco fisicamente a non guardare RedZone (migliore invenzione dopo la ruota a mani basse) e se non posso, le varie app con i risultati vengono abusate, così come quando alle 19 della domenica mollavo famiglia, baracca e burattini e mi accoppiavo biblicamente alla stazione radio delle forze armate americane.
Seguire la NFL oggi per un appassionato è il paradiso in terra, il livello dell’informazione è talmente a livelli dettagliati che anche un’unghia incarnita fa notizia, la possibilità di viverla in tempo reale è una grande risorsa per tutti noi e la platea si è ampliata tantissimo, anche se questo ha significato un certo calo della “qualità”, permettetemi, dell’audience
Devo anche ringraziare la NFL per avermi fatto incontrare quelli che ormai da 25 anni sono veramente i miei migliori amici e che in parte adesso formano la fantastica famiglia di Huddle Magazine.
Settembre è sempre stato un mese magico, la delusione della fine delle vacanze veniva (e viene) sovrastata dalla gioia dell’inizio del campionato, quando finalmente si fa sul serio e adesso ci siamo, dopo tante chiacchiere, post, classifiche e tweet, parlerà il campo e tutto il resto svanirà
Mi auguro che sarà un campionato appassionante e con il livello di gioco che merita, con grandi campioni, grandi e piccole storie e con noi, dall’altra parte del mondo, magari in una vasca da bagno che guardiamo rapiti questo sport, il migliore di tutti i tempi (cit.)
(Marco Santini in esclusiva per la newsletter)
Dal sito
Abbiamo pubblicato tutte e 32 le preview delle squadre NFL, le trovate QUI oppure QUI in un unico volume in PDF. Se vedete qualche divisa diversa dal solito QUI trovate il perchè. È iniziata la NCAA, QUI il review di week 1, poi abbiamo raccolto in un PDF tutte le preview più qualche informazione sulla NCAA, QUI il download. Per i collezionisti stiamo pubblicando le Media Guide delle squadre NFL, QUI quanto pubblicato fin ad ora ora. I Seamen chiudono la ELF con una sconfitta, QUI l’analisi della partita.
Il ruggito della tigre
Finalmente inizia la regular season e potremo ammirare, nelle partite che contano, i giocatori scelti nell’ultimo draft, soprattutto quelli pescati al primo giro.
Ovviamente l’attenzione è principalmente focalizzata sui QB, a maggior ragione in un’annata in cui tutti e tre i quarterback, presi nelle prime quattro posizioni, sono stati già dichiarati starter dalle loro rispettive franchigie in week 1.
Naturalmente i fattori che spingono le squadre ad affidarsi fin dall’inizio ai loro rookie QB possono avere diverse motivazioni e le principali si possono riassumere così: massimizzare il rookie contract del ruolo più costoso in NFL, cercare di favorire il loro apprendimento buttandoli subito nella mischia (sempre che sia il metodo migliore e non è così scontato che lo sia), schierarli per dare entusiasmo ai tifosi che comprano magliette e biglietti, basare sul loro stile di gioco il playbook di tutta la stagione e provarlo così fin dal training camp, ecc…
Nella tabella che vi sottoponiamo si nota però che negli ultimi 16 anni, sia in numero assoluto che in percentuale, non ci sono state così grandi differenze tra i rookie quarterback fatti partire in passato rispetto agli anni più recenti.
Innanzitutto, appare evidente come il numero di QB scelti al draft è rimasto pressoché costante durante tutto il periodo, circa 11 di media, con alti e bassi fisiologici; si vede poi che anche il numero di QB scelti al primo giro non ha subito variazioni significative da anno in anno trattandosi di numeri piccoli.
La colonna più interessante risulta, a mio giudizio, quella che definisce la percentuale di quarterback che sono partiti starter in week 1 rispetto a quelli complessivamente scelti al primo giro in quell’anno; si nota infatti come ci siano stati in passato, più che negli anni recenti, QB starter in week 1 nonostante siano sono stati scelti in giri diversi dal primo: Dak Prescott, Russell Wilson. Derek Carr, Andy Dalton per citare i più famosi. Da questi numeri si vede anche come lo schierare o meno i quarterback fin dalla prima partita non abbia una correlazione automatica tra pick al primo giro e debutto in week 1, ma sia una scelta dettata da più fattori, variabili da società a società, con politiche più protezioniste da parte di alcune e più spregiudicate da parte di altre.
Non ci resta che vedere come andranno questi ragazzi quest’anno augurando loro una lunga e proficua carriera in questo mondo complicato che è la NFL.
(Giorgio Prunotto in esclusiva per la newsletter)
Comment-Ale
Alessandro Taraschi ci dice la sua su un argomento prolato senza aver paura di inimicarsi i poteri forti :-) In questo numero le previsioni su chi vincerà i premi di fine stagione e su chi andrà al Super Bowl.
In chiusura
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