La NFL spopola in Germania
Benvenuto ad una nuova uscita (60/2024) della newsletter di Huddle Magazine.
Con la partita di Monaco si chiudono le International Series NFL, 5 partite (1 in Brasile, 4 in Europa) che hanno visto il tutto esaurito e confermano la popolarità della lega in tutto il mondo. La penetrazione del mercato tedesco da parte delle 10 squadre che hanno i diritti marketing è maggiore anno dopo anno (QUI trovate l’articolo a riguardo) e già si pianifica un aumento del numero di partite per i prossimi anni.
In questa newsletter leggerete di QB fuori dalla tasca, delusioni di metà stagione, errori arbitrali e tackle sbagliati.
Buona lettura!
Analitichiamo
In NFL i quarterback che escono dalla tasca hanno un ruolo sempre più cruciale nel gioco moderno.
L’abilità di lanciare in movimento o semplicemente di lanciare fuori da una zona di comfort è diventata una caratteristica fondamentale per eludere le difese avversarie. Questa capacità è diventata imprescindibile per rispondere a difese sempre più aggressive.
Essere efficaci fuori dalla tasca permette quindi di trarre vantaggio da una situazione potenzialmente critica. L'evoluzione del ruolo è molto marcata negli ultimi anni, dove abbiamo visto che l'attuale idea di quarterback si allontana dall’idea tradizionale di QB statico, favorendo atleti versatili capaci di adattarsi a situazioni imprevedibili.
Oggi andremo a vedere quali sono i giocatori che si trovano spesso in questa situazione ed il loro rendimento. Sull'asse orizzontale troviamo la percentuale in cui il quarterback è fuori dalla tasca e sull'asse verticale l'epa.
In queste 10 giornate le prestazioni migliori arrivano da Kyler Murray, Jayden Daniels, Lamar Jackson e Patrick Mahomes con una importante propensione ad essere fuori dalla tasca, ma non tra i valori più alti. A guidare la classifica abbiamo due rookie: Bo Nix di Denver e Drake Maye di New England con percentuali al di sopra del 25%. Tra i quarterback "statici" troviamo 3 giocatori di una "vecchia" generazione: Kirk Cousins, Andy Dalton e Joe Flacco sotto il 10%. Andy Dalton ha registrato anche la performance peggiore insieme a WIll Levis e Justin Herbert.
In un’era in cui la velocità del gioco aumenta e le difese diventano più aggressive, l’abilità di uscire dalla tasca sta plasmando il futuro dei quarterback. Come abbiamo visto, i giovani talenti emergenti hanno portato ulteriormente avanti questa tendenza, dimostrando che la mobilità non è più una semplice qualità aggiuntiva, ma una caratteristica essenziale per un QB moderno.
(Andrea Casiraghi in esclusiva per le newsletter)
L’angolo del Salerio
Incredibile, ma vero. Mentre Chiefs e Lions spadroneggiano - non senza soffrire - tra AFC e NFC e fin qui hanno collezionato una sconfitta in due, quella di Detroit in Week 2 contro i Buccaneers, più di metà tra le squadre NFL annaspa sotto la fatidica percentuale del 50% di vittorie. Nella Conference comandata da Kansas City, sono appena sei le squadre con un record superiore, con i Broncos a 5-5 e una selva di nove franchigie sotto la linea di galleggiamento, addirittura tutte con una percentuale di successi del 40% o inferiore. Sull’altra sponda va leggermente meglio, con otto formazioni sopra e otto sotto la metà, ma, al momento, sono solo quattro le squadre la cui stagione sembra essere già conclusa.
Insomma, le delusioni non stanno mancando e spesso sono cocenti. Partendo dalla AFC, tra le franchigie in difficoltà si trova qualche nome atteso, dai Patriots (3-7) ai Titans (2-7), alcuni altri da cui ci si attendeva qualcosa in più come Browns (2-7), 16.4 punti segnati in media rispetto ai 23.3 di una stagione fa, e Raiders (2-7), che oggi subiscono 8.4 punti in più a partita rispetto al 2023, oltre a una cinquina di squadre decisamente al di sotto delle aspettative. I Colts (4-6) stanno soffrendo il complicato rientro di Anthony Richardson al timone offensivo, così come i Dolphins (3-6) hanno patito l’assenza di Tua Tagovailoa per concussion, che li ha fatti crollare ad appena 16.3 punti segnati a partita, 12.9 in meno del 2023. Poche scusanti, invece, per i Jets (3-7), tragici anche con Aaron Rodgers titolare, e Jaguars (2-8), che tra 2023 e 2024 hanno perso tredici delle ultime sedici partite giocate. Qualche speranza in più per i Bengals (4-6), che hanno iniziato la stagione 1-4 e ora sembrano essersi ripresi, almeno in parte.
Tra le tante formazioni nel limbo in NFC ci sono i Bears (4-5), talentuosa promessa del prossimo futuro, Rams (4-5) e Seahawks (4-5) in parziale ricostruzione, i Buccaneers (4-6), reduci da quattro sconfitte consecutive, i Saints, che ne hanno perse sette in fila prima di ritrovare il sorriso, e due squadre “materasso” come Panthers (3-7) e Giants (2-8). Carolina subisce 31 punti a partita, il peggior totale in NFL, ma anche Tampa Bay (26.6) e New Orleans (24.6) sono parecchio peggiorate rispetto ai 19.1 e 19.2 punti subiti di media del 2023. E poi ci sono i Cowboys (3-6): Dallas è la seconda squadra che è peggiorata maggiormente per punti segnati a partita, crollati da 29.9 a 19.7, e la prima per punti subiti, esplosi da 18.5 ai 28.8 attuali. Privi di Dak Prescott per il resto della stagione, gli uomini di Mike McCarthy potrebbero scomparire nell’oblio, in una regular season che li ha visti diventare la prima squadra di sempre a finire sotto nel punteggio di almeno 20 punti nel corso di cinque partite consecutive giocate in casa.
(Alessio Salerio in esclusiva per la newsletter)
Dal sito
Week 10 NFL è alle spalle, QUI trovate pagelle, riassunto, migliori e peggiori e le cronache delle partite. La review della giornata NCAA è invece QUI. Sono in corso anche i campionati giovanili italiani, QUI il riassunto dell’ultima giornata. Tutte le squadre che abbiamo analizzato in Profondo Roster le trovate QUI.
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Comment-Ale
Alessandro Taraschi ci dice la sua su un argomento prolato senza aver paura di inimicarsi i poteri forti :-) In questo numero: gli errori arbitrali.
Il ruggito della tigre
Una delle statistiche meno indagata della NFL riguarda i placcaggi. Tradizionalmente venivano misurati solo quanti placcaggi erano effettuati dalle varie squadre e se erano effettuati individualmente o con l’aiuto di un compagno. Spesso questo numero non fornisce un dato particolarmente significativo, perché avere un alto numero di placcaggi effettuati non necessariamente si abbina ad avere una buona difesa. Tale valore coincide sovente con tanto tempo trascorso in campo da parte delle difese o con la scelta di non concedere big play rendendo più lunghi i drive degli attacchi avversari, ma nonostante questo l’esito finale dell’azione può comunque essere un touchdown subito.
Un miglior parametro di valutazione è sicuramente rappresentato dai tackle mancati perché evidenziano le capacità tecniche dei difensori in questo fondamentale. Negli ultimi tre anni sia il numero di tackle effettuati che quelli mancati è rimasto sostanzialmente stabile e la stagione in corso non fa eccezione. Più impressionante notare che ogni 100 placcaggi effettuati ce ne sono altri 65 circa che invece vengono sbagliati. Si stanno sviluppando nuovi sistemi di analisi che considerano anche la fase preparatoria del placcaggio e lo sviluppo di una situazione che consenta di effettuare il tackle. Influiscono in questo calcolo la probabilità di riuscire ad effettuare un tackle, in funzione della distanza del difensore dall’attaccante o la presenza di un bloccatore che possa ostacolarlo, e il tempo in cui riesce a farlo, perché naturalmente è più facile che un linebacker sia in posizione migliore di una safety per fermarlo.
Questa nuova metodologia è utilizzata da Next Gen Stats in collaborazione con Amazon Web Services ProServe ed ha vinto il premio 2024 Big Data Bowl dedicato agli analisti sportivi che sviluppano nuovi modelli di elaborazione dei dati di gioco. Grazie a questi algoritmi si è stabilito che nella passata stagione il linebacker dei Colts, Zaire Franklin, è stato al secondo posto per numero di tackle realizzati, ma primo per numero di tackle mancati (24). Kevin Byard invece è stato il tackler più efficace con il 96,8% di successo in fase di placcaggio. L’importanza della lettura di questi numeri, anche a livello di statistica di squadra, si evince notando che l’inaspettata vittoria dei New England Patriots in week 1 contro i Cincinnati Bengals è stata propiziata anche da un grado di efficienza di tackling del 94,3%. Naturalmente dati analoghi si possono estrapolare, sul versante offensivo, con i tackle rotti da parte dei running back con Trevis Etienne che guida la classifica del 2023 con 105, seguito da Christian McCaffrey con 95.
L’intelligenza artificiale sta aiutando sempre di più l’elaborazione di statistiche innovative con nuovi parametri e l’unico limite sembra ormai essere solo la fantasia umana nell’indagarli.
(Giorgio Prunotto in esclusiva per la newsletter)
In chiusura
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