La fortuna (non) esiste...
Benvenuto ad una nuova uscita (35/2023) della newsletter di Huddle Magazine
Questa newsletter è in parte dedicata alla fortuna o alla non fortuna, esiste, non esiste, abbiamo trovato qualche numero per giustificare tutte e due le teorie. Inauguriamo una nuova rubrica dedicata alla storia del football e parleremo di incendi veri e di falsi allarmi. Obbligatorio parlare di allenatori visti gli ultimi licenziamenti. Tanto da leggere come sempre, speriamo sia di vostro gradimento :-)
Il ruggito della tigre
La fortuna nella vita gioca un ruolo più importante di quanto non si tenda a riconoscere e lo sport non fa eccezione. Tante volte la nostra squadra perde e ci viene spontaneo ripensare a quel fumble non recuperato o a quel passaggio droppato che ci sono costati la vittoria.
Nel finale di partita Texans vs Bengals, Tylor Boyd, che negli ultimi due anni aveva droppato solo due palloni in tutto, ha lasciato cadere il passaggio decisivo in end zone che avrebbe regalato la vittoria a Cincinnati e mi è venuto spontaneo chiedermi quanto una stagione possa cambiare in funzione di questi singoli momenti.
Ignorando gli infortuni che naturalmente in questo gioco ricoprono un ruolo importante nell’andamento della stagione, ma concentrandomi solo su azioni di gioco che fanno pendere la bilancia da una parte o dall’altra, sono andato ad analizzare 4 scenari chiave che portano una squadra a beneficiare della sfortuna o dell’errore dell’avversario:
- intercetti droppati (si ipotizza il cambio possesso in quel punto);
- passaggi droppati da un avversario (si usano poi le yard after catch per calcolare il beneficio ottenuto);
- field goal e extra points sbagliati o segnati (usando il modello di probabilità di segnatura per quella posizione);
- fumble recuperati dall’avversario.
Considerando questi parametri si ottengono degli aumenti o delle diminuzioni di probabilità di vittoria e pertanto si può considerare il livello di fortuna o sfortuna complessivo avuto da una squadra.
Da questa tabella si vede che per i Minnesota Vikings non è proprio l’annata giusta, sembra davvero girare tutto storto, avendo praticamente il doppio di probabilità di sconfitta della seconda squadra più sfortunata della NFL che sono i Chicago Bears. Tutta questa sfortuna in NFC North è compensata dai Green Bay Packers che al contrario capeggiano la classifica con un +173,2% di aumento di probabilità di vittoria, grazie ad eventi favorevoli.
Andando ad analizzare le singole sezioni si vede che i Titans sono la squadra contro di cui si mancano di più gli intercetti; spostandoci nella categoria “dropped pass” i ricevitori che giocano contro i Philadelphia Eagles non sembrano in grado di tenere un passaggio in mano visto che fanno aumentare del 93,8% le possibilità di vittoria della capolista. Green Bay e Cleveland godono di particolari favori della sorte quando si tratta di errori degli avversari nei field goal e negli extra point, mentre i Buccaneers sono gli specialisti nel non veder recuperati dagli avversari i loro fumble.
Naturalmente la tabella riepilogativa vale solo per le prime 11 settimane di regular season e sappiamo bene come la sorte sia mutevole e il vento possa cambiare in qualsiasi momento, ma mentre si aspetta che il vento gonfi la vela della propria squadra consiglio a tutti i tifosi di iniziare a soffiarci dentro, perché i playoff non aspettano!
(Giorgio Prunotto in esclusiva per la newsletter)
Analitichiamo
I ricevitori sono tra le principali armi offensive a disposizione di un quarterback, ormai perno di qualsiasi attacco.
Nell'NFL moderna, oltre i wide receiver, anche i tight end ed i running back sono sempre più coinvolti nel ricevere il pallone. Tra le numerose caratteristiche che deve avere un buon ricevitore c'è quella di aver mani salde ed afferrare sempre, o quasi sempre, il pallone.
Quando ciò non accade e quando la colpa non è da attribuire ad un lancio sbagliato da parte del quarterback, abbiamo un "drop".
Uno di questi errori può arrivare ad incidere in modo significativo in un incontro, come di recente capitato nella rivincita dell'ultimo Super Bowl tra Eagles e Chiefs.
Marquez Valdes-Scantling ha mancato una ricezione per un touchdown di 51 yard, con i Chiefs sotto di 4 a 1:48 alla fine della partita, che avrebbe permesso a Kansas City di portarsi in vantaggio.
Non tutti i drop sono cosi decisivi in un incontro e soprattutto rimangono una piccola porzione del complesso lavoro che un ricevitore deve svolgere per supportare il proprio quarterback.
Nel grafico di oggi entreremo in un altro universo, quello in cui non ci sono i drop e vedremo quanto questi hanno pesato in quello attuale.
Sull'asse X abbiamo l'EPA totale persa nei giochi in cui un ricevitore ha droppato un pallone: più il giocatore si trova a sinistra e più l'impatto è stato importante. Mahomes, Mac Jones e Lawrence hanno lasciato sul campo più di ogni altro quarterback. Chiaramente il numero di drop incide sull'EPA totale e tale numero viene visualizzato con la dimensione dei cerchi. Goff, Mayfield, Stafford ed altri hanno avuto un numero totale di drop rilevante, ma con un'incidenza più bassa.
Sull'asse Y invece troviamo il nostro classico EPA/play, metrica che misura la prestazione di un quarterback, ma questa volta depurato dai giochi in cui avviene un drop da parte del ricevitore. Nella parte alta troviamo i migliori, mentre nella bassa i peggiori.
Come dicevamo i drop sono una piccola componente nella complessa struttura di una offense e di influenza sulle prestazioni di un giocatore. Pertanto scorrendo l'elenco non si vedono particolari sorprese. Anche in un altro universo, Mahomes rimane Mahomes e Mac Jones rimane Mac Jones. Curioso come Stafford e Goff, oggetto di trade qualche anno fa, siano particolarmente vicini.
(Andrea Casiraghi in esclusiva per la newsletter)
Sono passati 16 anni da quando un destino infame si portò via un talento generazionale nel modo più atroce: Sean Taylor. Cliccate sull’immagine per leggere la sua storia, dal college alla NFL.
Comment-Ale
Alessandro Taraschi ci dice la sua su un argomento prolato senza aver paura di inimicarsi i poteri forti :-) In questo numero analisi sulla situazione degli Head Coach NFL.
Dal sito
Federico ci ha raccontato la sua avventura a Baltimore per vedere i Ravens, QUI il racconto. Se non sapete cosa sia lo Scorigami o volete saperne di più QUI trovate tutto. Cronache e rubriche su week 12 NFL le trovate QUI. La NCAA è arrivata a week 13, QUI il riassunto della giornata. Abbiamo un QB italiano nella NFL, giornata dopo giornata ci racconta la sua avventura QUI. Se volete saperne di più sui roster delle squadre Profondo Roster è la rubrica per voi, la trovate QUI.
L’angolo del Salerio
NFL RedZone è un appuntamento letteralmente imperdibile per tutti gli appassionati di football americano. Tutte le domeniche, a partire dalle 19 in Italia, Scott Hanson tiene a tutti compagnia per le celeberrime "sette ore di football senza interruzioni pubblicitarie", passando da una partita all'altra senza sosta, in una narrazione sempre viva ed esaltante di ciò che accade di più interessante sui vari campi. E chi conosce la trasmissione sa bene che Hanson, conduttore tra mito e leggenda per tutti i tifosi senza distinzione, non rinuncerebbe mai neanche a un minuto alla guida della sua creatura.
Per questo la scorsa domenica, a circa dieci minuti dalla fine della spettacolare partita tra i Philadelphia Eagles e i Buffalo Bills, il mondo del football si è fermato in un attimo di profonda inquietudine quando il commentatore ha annunciato che "per la prima volta in 20 anni di carriera sta suonando un allarme negli studi di NFL RedZone a Inglewood (California). Ci dicono che dobbiamo evacuare l'edificio e state probabilmente sentendo l'allarme, anche se non conosciamo la natura dell'emergenza". Sì perché Hanson, nonostante l'incessante suono della sirena, ha deciso almeno inizialmente di non abbandonare la propria postazione. È rimasto stoicamente alla guida solitaria della conduzione, prima di essere forzato a interrompere anticipatamente la trasmissione.
Fortunatamente tutto si è risolto per il meglio, dapprima con la serafica presa di posizione del conduttore e la citazione del proverbio cinese "May you live to see interesting times", e poi con l'annuncio ufficiale di un falso allarme nello studio di NFL Network, senza quindi che ci fosse realmente un incendio in corso. Hanson ha poi aggiunto su Twitter un pensiero a tutti i suoi ascoltatori: "Grazie per aver guardato la Week 12 di NFL RedZone! Una settimana da ricordare". Autocontrollo, eleganza ed estrema dedizione nei confronti di pubblico, trasmissione e dello sport da raccontare: in vent'anni di narrazione Hanson ha abituato tutti benissimo. Anche nelle situazioni più estreme...
(Alessio Salerio in esclusiva per la newsletter)
Stai leggendo la newsletter di Huddle Magazine. Se ti piace, condividila.
Huddle Classic in pillole
Alcuni paragonarono la scena a quella di Nerone che suonava la cetra mentre Roma bruciava. Altri considerarono l'immagine addirittura un fotomontaggio, al punto da negarne la pubblicazione come Phil F. Brogan, caporedattore del Bulletin di Bend, in Oregon. L'immagine, però, è diventata una delle fotografie più classiche che il football ricordi: due squadre che giocano di fronte ad una tribuna stracolma mentre alle spalle di detta tribuna un edificio va a fuoco ed i pompieri cercano di domare l'incendio.
La storia che sta dietro a questa foto è, allo stesso tempo, banale e particolare. Le squadre in campo sono quelle di Mount Hermon Prep School e di Deerfield Academy, due high school del Massachusets che, il 24 novembre 1965, si incontravano in una delle partite più sentite e storiche di quel distretto di high school.
Era l'ultima partita della stagione, e Mount Hermon voleva mantenere viva una striscia vincente di 17 partite. Ad un certo punto, qualcuno dei 7000 spettatori si accorse dell'incendio alle spalle della tribuna, e la partita venne momentaneamente sospesa per poi riprendere ed arrivare all'intervallo. Il conciliabolo tra arbitri, coach e responsabili delle due scuole produsse il famoso responso: "there's no danger for players and fans, so suck it up and play the game".
Così, le squadre rientrarono in campo, e Mount Hermon, oltre a vedere andare letteralmente in fumo il proprio Padiglione delle Scienze perse anche la striscia vincente di 17 partite, poichè Deerfield vinse 20-14. Robert Van Fleet, padre di un giocatore di Mount Hernon ed autore della foto, vinse il premio dell'Associated Press per la foto dell'anno.
Ultima curiosità: agli spettatori fu intimato di restare sugli spalti per non intralciare le operazioni di soccorso. Del resto, se non puoi essere d'aiuto a spegnere l'incendio, cosa c'è di meglio da fare che non guardare una partita di football?
(Massimo Foglio in esclusiva per la newsletter)
Huddle Classic è il podcast di Huddle Magazine dedicato alla storia del football americano, potete ascoltarlo QUI.
Ti hanno inoltrato la newsletter di Huddle Magazine? Non la ricevi perché non hai mai pensato di iscriverti? Fidati, ne vale la pena :-)
In chiusura
Avete amici che si stanno avvicinando al nostro fantastico sport? Bene, sul nostro canale YouTube, tra le tante cose, abbiamo un video sui ruoli in attacco e in difesa.
Dove siamo? Dappertutto o quasi :-) Oltre al sito web ci trovate su Twitter, YouTube, Facebook, Instagram e Twitch. Abbiamo una chat su Telegram con oltre 1500 iscritti nella quale discutere di football. QUI trovate i nostri podcast e QUI i nostri libri.