La festa della Hall of Fame
Benvenuto ad una nuova uscita (53/2024) della newsletter di Huddle Magazine.
Si è svolta a Canton (in Ohio) la cerimonia per l’ingresso nella Hall of Fame della classe 2024. Come sempre un momento di gioia, ringraziamento e anche di commozione. A latere abbiamo avuto la prima partita di preseason con i Bears che hanno battuto i Texans, ma non i fulmini, abbiamo visto all’opera il nuovo kickoff, cosa vi è sembrato? Da questa notte week 1 con le prime due partite in programma.
Buona lettura!
Il ruggito della tigre
Fino a solo due anni fa si discuteva se uno stipendio di un quarterback che avesse un’incidenza superiore al 15% del salary cap fosse una soglia invalicabile per permettere ad una squadra di costruire un roster capace di vincere un Super Bowl, dal momento che nessuno c’era mai riuscito, ma poi Mahomes ha infranto questo tabù e, complice il considerevole aumento del salary cap dopo il periodo del COVID, i compensi dei QB sono andati alle stelle.
Ogni rinnovo di contratto di un quarterback sta vedendo superare gli importi dati all’ultimo collega che ha affrontato una negoziazione. Naturalmente, per ragioni di sensazionalismo mediatico, dopo la firma di un rinnovo, vengono diffuse le cifre totali e soprattutto la media annuale che il giocatore in questione è riuscito a ottenere, ma questi numeri non sono in realtà gli aspetti più significativi da analizzare. Occorre infatti precisare che si tratta di cifre lorde per cui non corrispondono a quanto effettivamente l’atleta riuscirà ad incassare e in alcuni casi, in funzione della tassazione vigente nello stato della squadra in cui gioca, l’importo netto sarà meno della metà dopo le numerose voci di decurtazione a cui è soggetto.
Dal lato della squadra, senza entrare nei dettagli della composizione di un contratto, i valori più significativi sono sicuramente la lunghezza, con eventuali void year, l’importo garantito al giocatore, il signing bonus e soprattutto l’incidenza annuale che tale contratto ha sul salary cap.
Proprio per la presenza di void year (anni aggiuntivi alla reale durata del contratto su cui spalmare parte del compenso complessivo) e della ripartizione annua non lineare dello stipendio, un contratto può incidere in maniera molto differente sulla quantità di soldi che restano a disposizione di una squadra per completare il roster in un anno specifico.
Andando nella seguente tabella ad analizzare i contratti dei QB presunti titolari di ogni squadra ci accorgiamo che sono ben 8 i QB che superano la soglia media di 50 milioni di compenso annuo, pari a circa il 20% del cap, ma quando analizziamo la colonna del Cap Hit sono solo due i giocatori che la supereranno nel 2024 (Watson e Prescott). Questo dato è influenzato, oltre che dai void year, dal fatto che molti sono contratti rinnovati prima della scadenza dei loro rookie contract e pertanto nei primi anni hanno un’incidenza minore sul cap, come si vede osservando la colonna che riporta la differenza tra cap hit e media annua del contratto.
L’altro aspetto significativo è rappresentato dal confronto tra la somma dei cap hit del 2024 e la media annua dei contratti dei quarterback; quest’ultima supera la prima del 50% a dimostrazione che le squadre stanno scommettendo sul continuo aumento del salary cap, andando a spostare nel futuro le incidenze economiche più gravose di questi contratti.
Aspettiamo il contratto di un QB che supererà la media annua di 60 milioni l’anno, ma ricordiamoci di andare a vedere la sua reale incidenza sulla stagione successiva per capire quanto effettivamente impegnerà economicamente la sua franchigia nella costruzione di un roster che gli permetta di poter competere per vincere il campionato.
(Giorgio Prunotto in esclusiva per la newsletter)
Huddle Classic in pillole
Le partite di esibizione (o amichevoli prestagionali, come siamo soliti chiamarle in Europa, ammesso e non concesso che nel football si possa giocare un incontro "amichevole") hanno una storia lunga e variegata, nel 100 e più anni della NFL.
Inizialmente non esistevano affatto, e le squadre giocavano una stagione intera contro avversari che facevano parte della NFL e avversari non NFL e, dopo le polemiche delle prime stagioni, queste partite vennero considerate "exhibition games" a tutti gli effetti senza essere conteggiate ai fini del computo del record finale. Addirittura, la NFL proibì, negli anni '20 del secolo scorso, di giocare exhibition games tra membri della NFL. Tutte le franchigie continuavano a giocare match di esibizione durante le pause della stagione oppure nel mese di dicembre, mentre addirittura i Pittsburgh Pirates, negli anni '30, partecipavano contemporaneamente alla NFL ed al Western Pennsylvania Circuit, un campionato locale che operò per circa 50 anni a partire dal 1890.
Fu però a partire dagli anni '60 che la NFL iniziò a regolarizzare la preseason, che poteva consistere anche di sei partite, quando la regular season era limitata a 12 partite. Non c'erano impedimenti nell'affrontare qualsiasi avversario, ed uno degli incontri più attesi della pre season era quello che vedeva di fronte i campioni NFL ed una All Star della NCAA.
Ci furono anche delle partite molto particolari, come quelle che si tennero negli anni '50 tra squadre NFL e squadre canadesi, in cui si giocava un tempo con le regole canadesi e l'altro con quelle americane. Infine, non era infrequente che, tra le partite di pre-stagione, ce ne fossero alcune contro squadre di semiprofessionisti. Le ultime partite di questo tipo si tennero nel 1972, quando le riserve dei New York Jets fecero un sol boccone dei Long Island Chiefs, membri della Seaboard Football League, e nel 1974, quando i rookie degli Houston Oilers vinsero a fatica contro i San Antonio Toros.
Oggi la preseason ha un ruolo sempre più marginale e la schedule è imposta dalla NFL con dei criteri molto flessibili e non rigidi come quella della regular season.
(Massimo Foglio in esclusiva per la newsletter)
Huddle Classic è il podcast di Huddle Magazine dedicato alla storia del football americano, potete ascoltarlo QUI.
Dal sito
Continuano le pubblicazioni delle Preview 2024 delle squadre NFL, quelle già online le trovate QUI. Il racconto della festa per la classe 2024 della Hall of Fame lo potete leggere QUI.I Milano Seamen perdono contro gli Stuttgart Surge, QUI l’analisi della partita e QUI quella di week 11 della ELF. I Baltimore Ravens hanno presentato il casco alternativo, i Jaguars la divisa throwback e i Jets quella classica, trovate tutto QUI. Record & Fact Book lo trovate QUI e il nuovo Regolamento di gioco QUI.
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Analitichiamo
In spiaggia sotto l'ombrellone che ci protegge dal sole ci divertiamo a leggere le ultime notizie dai training camp, spulciamo i roster e, perchè no, controlliamo dove sono stati spesi i soldi dalla nostra squadra del cuore. Quello che andremo a vedere oggi è quanto capitale le squadre hanno allocato nella parte difensiva del roster e come questo investimento finanziario si sia tradotto in efficienza sul campo.
Per capitale abbiamo preso il cap hit, fornito dal sito OverTheCap, che rappresenta la quota del salary cap destinata ai giocatori difensivi di una squadra. Per l'efficienza difensiva utilizziamo, come sempre, l'Expected Points Added (EPA), che misura l'impatto di ogni giocata sull'aspettativa di punti e dove valori negativi indicano una migliore prestazione della difesa.
Nel grafico abbiamo sull'asse delle x il cap hit di ogni ogni singola squadra, mentre sull'asse delle y l'epa.
Tra i cap hit più importanti troviamo Steelers e Bills con oltre 110 milioni. A Pittsburgh i contratti di T.J e di Cameron Heyward pesavano per circa 50 milioni, mentre a Buffalo la distribuzione ha visto un bilanciamento maggiore per i componenti della difesa, nonostante la secondaria fosse la più pagata della lega. Le due difese non hanno sfigurato, seppur non abbiano raggiunto prestazioni importanti come quelle dei Browns, Ravens e Jets, che guidano la classifica.
Cleveland e Baltimore hanno mantenuto un cap hit nella media, mentre New York ha pagato discretamente i suoi difensori nella speranza di compensare le prestazioni offensive, che da tanto tempo sono il tallone d'Achille della squadra della grande mela. I Cardinals, tolte le due safety Budda Baker e Jalen Thompson, avevano stretto i cordoni della borsa per la loro difesa ed i risultati non sono stati dei migliori. Infine, in basso a destra troviamo Bengals, Panthers, e Seahawks che hanno investito tanto, nell'intorno dei 100 milioni, ma le loro prestazioni sono state nettamente sotto la media.
Concludendo possiamo confermare che la relazione tra cap hit e prestazioni non è correlata ed un alto cap hit non garantisce necessariamente una difesa di alto livello. Come sempre, solamente un investimento oculato in giocatori chiave e una buona gestione dei rookie/giovani possono portare a un'efficienza difensiva elevata.
(Andrea Casiraghi in esclusiva per le newsletter)
Come vedere NFL e NCAA, 2024 edition
Abbiamo pubblicato la nostra annuale guida su come vedere NFL e NCAA in tv e streaming, cliccate sull’immagine per leggerla.
Comment-Ale
Alessandro Taraschi ci dice la sua su un argomento prolato senza aver paura di inimicarsi i poteri forti :-) In questo numero: le battaglie tra QB per un posto da starter.
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L’angolo del Salerio
La preaseason NFL è iniziata con il consueto Hall of Fame Game, vinto dai Bears sui Texans grazie al tris di touchdown pass dello scatenato Brett Rypien, in attesa di vedere Caleb Williams al timone di Chicago. Per rivedere in campo anche le altre 30 squadre NFL, l'attesa è praticamente finita. Tra questa notte e la serata di domenica, infatti, inizia la prima di tre settimane di preseason. La doppia sfida, tra qualche ora, tra Patriots e Panthers e tra Giants e Lions anticipa le tre di sabato notte, con Dolphins, Steelers e Ravens padroni di casa rispettivamente contro Falcons, Texans ed Eagles. Tra le 18 di sabato e le 2 di domenica arriva il piatto forte, con nove partite in programma, prima delle ultime due partite tra Colts e Broncos, alle 19 di domenica, e tra Rams e Cowboys, alle 22.30.
Nelle successive due settimane cambia il calendario, ma resta il sabato il giorno di riferimento per la maggior parte delle partite, fino ad arrivare alla conclusive tre di domenica 25 agosto. E le situazioni da tenere sott'occhio, in vista della regular season, non mancano. A partire dal caso in divenire di Brandon Aiyuk, che ha il permesso di discutere con altre squadre per ottenere l'atteso rinnovo di contratto, prima di un'eventuale trade con i 49ers. Al momento, con i Patriots ormai defilati, sembrano gli Steelers i favoriti per assicurarsi il forte wide receiver, con i Browns alla finestra. A proposito di San Francisco, Christian McCaffrey salterà qualche settimana di allenamenti per un infortunio al polpaccio: occhi puntati sui possibili backup nel backfield di Kyle Shanahan.
Oltre al già citato Williams, ci sono tanti rookie pronti a giocarsi un ruolo da protagonisti. Tra i nomi di maggior interesse ci sono altri quarterback, da Drake Maye, al momento un passo dietro a Jacoby Brissett nelle gerarchie di New England, a Michael Penix Jr, che non smuoverà il titolare Kirk Cousins, ma deve guadagnare fiducia e sostegno ad Atlanta. Attenzione, però, anche ai wide receiver come Malik Nabers, che ai Giants sembra già essere il riferimento numero uno di Daniel Jones, Keon Coleman, sostituto di Stefon Diggs alla corte di Josh Allen ai Bills, o Luke McCaffrey, fratello di Christian scelto dai Commanders per dare man forte a un altro esordiente, Jayden McDaniels. Senza dimenticare gli uomini difensivi come Jared Verse, auspicato erede di Aaron Donald ai Rams, o Laiatu Latu, primo difensore scelto al Draft, dai Colts. Non soltanto rookie, però. Alcuni infortunati eccellenti della scorsa annata potrebbero tornare a mettere minuti nel motore in preseason, a partire proprio da Indianapolis e da Anthony Richardson, estremamente promettente nei pochi snap giocati prima del problema alla spalla. Infine, attenzione a chi è in cerca di rivalsa, come Chase Young ai Saints, o è in rampa di lancio, come Zamir White ai Raiders, a caccia del posto da titolare lasciato libero da Josh Jacobs.
(Alessio Salerio in esclusiva per la newsletter)
In chiusura
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