Inizia la off-season
Benvenuto ad una nuova uscita (42/2024) della newsletter di Huddle Magazine
Ormai ci siamo, dobbiamo farcene una ragione, siamo nella off-season NFL, quel periodo lungo 5 mesi senza football giocato, fino ai primi spiragli di luce della preseason ad agosto. La NFL ha programmato qualche evento per tenerci impegnati (QUI il calendario), a cominciare dalla Combine di settimana scorsa. Il 13 marzo inizia ufficialmente la stagione 2024 della lega e sarà subito free agency, quindi pronti per le prime firme e i primi rinnovi.
L’angolo del Salerio
Entrambe le prime e le seconde scelte ai Draft 2022 e 2023, il quinto giro del 2022, il quarterback Drew Lock, il tight-end Noah Fast e il defensive lineman Shelby Harris: questo l'altissimo prezzo pagato dai Broncos l'8 marzo di due anni fa per assicurarsi Russell Wilson, in partenza da Seattle dopo dieci stagioni da protagonista assoluto, culminate con la vittoria nel Super Bowl XLVIII. Il successivo 1 settembre, Denver non ha esitato nel far firmare a Wilson uno dei contratti più esosi della storia NFL: un quinquennale da oltre 240 milioni di dollari, con 50 milioni di bonus alla firma e 161 garantiti.
Tagliando Wilson il prossimo 13 marzo, i Broncos risparmiano i 37 milioni di dollari a contratto per il 2025, ma non i 39 per il 2024. Da questi andranno detratti i milioni che il quarterback andrà a guadagnare nel caso in cui, come appare probabile, dovesse essere messo sotto contratto da un'altra squadra: per esempio, se dovesse accettare un contratto annuale al minimo garantito, 1.2 milioni di dollari, Denver dovrà pagare i restanti 37 abbondanti. Il tutto si aggiunge all'esorbitante cifra di 85 milioni di dead-cap, più del doppio della seconda più alta nella storia, i 40.5 dei Colts nel 2023 per l'affare Matt Ryan. Sulle tracce di Wilson potrebbero esserci diverse franchigie: i Falcons, vogliosi di valorizzare un attacco con Bijan Robinson, Drake London e Kyle Pitts tra le punte di diamante, i Raiders, in cerca di un'alternativa a Jimmy Garoppolo, gli Steelers, delusi dalle prime due stagioni in NFL di Kenny Pickett e i Vikings, con Kirk Cousins pronto a diventare free agent.
L'esperienza ai Broncos, però, resta tutt'altro che rassicurante: Wilson a Denver ha giocato 30 partite, con un pessimo record di 11 vittorie e 19 sconfitte e collezionando 6.594 yard - 219.8 di media - con il 63% al lancio, 42 touchdown pass e 19 intercetti. Con lui titolare, l'attacco ha segnato in media appena 18.9 punti e totalizzato 311.7 yard a partita e, nelle ultime due partite della scorsa regular season, Sean Payton lo ha sostituito con Jarrett Stidham. A fine stagione i playoff non sono comunque arrivati, come dal 2016 a questa parte. La trade per Wilson, insomma, è stata a dir poco fallimentare e i Broncos sono destinati a subirne gli effetti ancora per diverso tempo, mentre il quarterback cercherà miglior fortuna altrove, nella speranza di tornare ad avvicinare i suoi anni d'oro ai Seahawks.
(Alessio Salerio in esclusiva per la newsletter)
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Comment-Ale
Alessandro Taraschi ci dice la sua su un argomento prolato senza aver paura di inimicarsi i poteri forti :-) In questo numero considerazioni sul franchise tag.
Dal sito
Si è ritirato Jason Kelce, QUI il nostro ricordo come giocatore e come uomo. Sono 9 i giocatori taggati, QUI l’elenco completo. Qual’è il miglior luogo di lavoro tra le squadre NFL? QUI classifica e curiosità. La NFL è regina degli ascolti negli States, ma è anche la lega con le squadre di più valore, QUI l’elenco. Il riassunto di week 1 della IFL lo trovate QUI.
Il ruggito della tigre
La velocità è sicuramente la caratteristica preponderante nello sport degli ultimi anni e la NFL non fa sicuramente eccezione.
Il wide receiver dei Texas Longhorns Xavier Worthy, alla combine di quest’anno, è riuscito a battere il record sulle 40 yard con il tempo di 4,21 secondi. Il miglior tempo precedente, 4,22 secondi, era stato stabilito nel 2017 da John Ross; ricevitore scelto alla nona assoluta dai Cincinnati Bengals, una posizione prima di Mahomes, ha visto la sua carriera deragliare a seguito di una lunga serie di infortuni, senza peraltro dimostrare la consistenza che ci si aspetterebbe da un giocatore scelto così in alto al draft. Memorabile il suo atteggiamento poco professionale quando ha tentato di nascondere un infortunio al coaching staff, che sicuramente non gli ha fatto guadagnare la fama di serio professionista in NFL.
Quel tempo aveva pareggiato quello non ufficiale ottenuto nel 2002 da Donte Stallworth, ricevitore dei New Orleans Saints, ma essendo ufficioso, il record di riferimento per la NFL, è sempre stato quello di Ross.
Nel 2022 il cornerback Kalon Barnes ha fatto registrare 4,23, ma questo non gli ha permesso comunque di essere scelto prima del settimo giro dai Panthers, che lo hanno poi tagliato prima dell’inizio della stagione. Per Barnes è poi iniziato un pellegrinaggio da una practice squad all’altra racimolando solo pochi snap in carriera.
Nel 2008 il running back Chris Johnson ha messo a referto un 4,24 che era il record ufficiale della combine NFL prima del tempo di John Ross. Scelto dai Titans con la ventiquattresima pick assoluta è stato il secondo miglior rookie della lega e l’anno successivo è stato nominato miglior giocatore offensivo della NFL grazie a 2.509 yard dalla linea di scrimmage di cui 2.006 di corsa. La sua carriera è stata prolifica e ha fatto registrare molti record, tra cui quello di aver segnato 4 TD su corsa da oltre 85 yard.
Tre giocatori hanno fatto registrare il tempo di 4,26: il WR Dri Archer nel 2014, il CB Tariq Woolen nel 2022 e il CB DJ Turner nel 2023. Se per gli ultimi due è troppo presto per valutare quale sarà il loro impatto nella lega, quello di Archer è stato tutt’altro che memorabile, al punto che dopo due anni la sua avventura in NFL si è conclusa.
Questi esempi dimostrano come non ci sia una diretta corrispondenza tra la velocità messa a segno durante la combine e le prestazioni sul campo da football. Si tratta infatti di due attività completamente diverse, registrate in condizioni non paragonabili. Purtroppo sono innumerevoli gli esempi di General Manager che si sono fatti ammaliare dalle prestazioni atletiche o dalle caratteristiche fisiche di alcuni giocatori, che poi non sono riusciti a sfruttarle nel gioco, ma che, allenandosi specificatamente per le prove previste nella combine, sono riusciti a risalire molte posizioni al draft, aggiudicandosi dei contratti da rookie molto più ricchi di quanto sperato.
La combine è un bel modo per noi tifosi per imparare a conoscere certi giocatori e soprattutto è utile per le squadre e i coaching staff per poter parlare con loro, ma bisogna ricordarsi che al draft la priorità non è scegliere degli atleti ma dei giocatori di football.
(Giorgio Prunotto in esclusiva per la newsletter)
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Analitichiamo
L'evoluzione nel tipo di gioco offensivo è sotto gli occhi di tutti. E' cambiato tanto rispetto a 15 anni fa e soprattutto è molto diverso per chi segue dagli anni '70.
Analizzando uno dei dati più semplice, cioè le yard guadagnate tramite passaggio e corsa, possiamo vedere come la NFL ha subito cambiamenti significativi nel corso degli anni. Tra i differenti fattori che hanno influenzato questa variazione troviamo: le regole del gioco, lo sviluppo delle strategie di gioco offensive e le abilità degli atleti stessi.
Nel grafico sottostante possiamo vedere come si è sviluppata questa evoluzione. La riga rossa sono le yard guadagnate su passaggio per squadra a partita, mentre con la linea blu troviamo quelle su corsa.
E' subito evidente come uno degli stravolgimenti più importanti è avvenuto dal 1978 in poi, quando venne introdotto il limite dei contatti tra difensori e ricevitore dentro le 5 yard dalla linea di scrimmage. Nell'arco di poco tempo le squadre incrementarono l'utilizzo del gioco aereo e lo stesso diventò enormemente più efficiente. Dalle 141,9 yard del 1977 si passò alle 204,4 del 1981. Una vera rivoluzione copernicana.
Oltre alle regole più permissive per gli attacchi, che hanno visto ulteriori aggiustamenti fino ai giorni odierni, anche l'innovazione degli schemi offensivi, inclusi concetti come la "West Coast Offense", la "Air Raid" e altre varianti, ha portato a una maggiore precisione nel passaggio e alla creazione di opportunità per guadagnare yard.
Sebbene il passaggio abbia guadagnato importanza e dominato le pagine dei playbook, la corsa rimane comunque un elemento fondamentale del gioco: strategicamente per non permettere agli attacchi di diventare prevedibili, oltre ad essere più efficienti in alcune situazioni particolari.
In sintesi, l'evoluzione delle yard guadagnate tramite passaggio e corsa nella NFL è caratterizzata da una maggiore enfasi sul passaggio, probabilmente vedremo dei trend in cui il gioco di corsa proverà ad alzare la testa, ma con le attuali regole il gioco di passaggio avrà sempre la meglio.
(Andrea Casiraghi in esclusiva per la newsletter)
In chiusura
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