E' (quasi) tempo di Draft NFL
Benvenuto ad una nuova uscita (71/2024) della newsletter di Huddle Magazine.
Tra una settimana, nella notte tra il 24 e il 25 aprile, inizierà il Draft NFL con il primo giro. A seguire il giorno successivo il secondo e terzo giro e dal quarto al settimo il sabato. Saremo sicuramente LIVE il primo giorno su Twitch, teniamoci svegli a vicenda. Newsletter dedicata ai giorni delle scelte, dal fallimento del 1992, ai bisogni delle squadre fino a qualche nome interessante tra i meno conosciuti.
Buona lettura!
Huddle Classic in pillole
*Il Draft NFL del 1992: Il Più Grande Fallimento della Storia*
Nel lungo libro della storia NFL, ogni franchigia ha avuto almeno una stagione da dimenticare, un quarterback sbagliato, un coach fuori posto. Ma quando si parla di errori collettivi, sistemici, che hanno attraversato ogni war room della lega, c’è un solo capitolo che spicca come simbolo del fallimento su scala industriale: il Draft del 1992.
Quel 26 aprile, i riflettori erano puntati su Indianapolis. I Colts, titolari della prima scelta assoluta, selezionarono Steve Emtman, defensive end da Washington. Talento indiscusso in ambito collegiale, Emtman sembrava destinato a diventare una forza dominante nelle trincee NFL. La realtà fu ben diversa: infortuni continui, un massimo di 8 sack in carriera, e solo 50 presenze totali. Il suo nome è oggi ricordato più per il "cosa sarebbe potuto essere" che per il reale contributo in campo.
Ma non finisce lì. Alla numero due, sempre i Colts, scelsero Quentin Coryatt, linebacker da Texas A&M. Anche lui, sulla carta, un pilastro per ricostruire la difesa. Anche lui, nella realtà, un giocatore solido ma lontano anni luce dalle aspettative legate a una seconda assoluta.
E poi c’è il caso David Klingler, scelto dai Cincinnati Bengals alla sesta. Considerato uno dei migliori prospetti quarterback dell’epoca grazie a numeri record con Houston, Klingler fallì miseramente il salto tra i professionisti: 16 touchdown, 22 intercetti, e nessun segno tangibile del suo passaggio in NFL.
Scorrendo il primo giro del Draft '92, il panorama è desolante. Dei 28 giocatori selezionati, solo uno – il cornerback Troy Vincent, settima scelta assoluta dei Dolphins – ha raggiunto un Pro Bowl. Nessun Hall of Famer. Nessuna superstar. Nessuna carriera che abbia segnato un’epoca.
Nemmeno scavando nei round successivi si trovano gemme nascoste, al contrario di quanto accaduto in altri draft inizialmente criticati – come quello del 2013, che ha comunque prodotto Travis Kelce e DeAndre Hopkins. Il 1992, invece, resta un deserto tecnico e tattico, un anno in cui scouting e valutazioni fallirono su tutta la linea.
Le cause? Diverse. Scarsa profondità generale del pool di talenti, errata valutazione dei quarterback, tendenza a sovrastimare il potenziale fisico rispetto alla reale comprensione del gioco. A ciò si aggiunge una sfortuna clamorosa sul piano degli infortuni, soprattutto per chi era chiamato a cambiare il volto delle proprie squadre.
In oltre 80 anni di Draft, nessun altro anno ha mostrato una combinazione così devastante di aspettative mancate, mediocrità diffusa e impatto nullo. E se è vero che ogni draft ha i suoi bust, il 1992 resta unico nel suo genere: il peggior Draft della storia NFL.
Perché a volte, il vero errore non è scegliere male un giocatore. È quando tutti scelgono male.
(Massimo Foglio in esclusiva per la newsletter)
Huddle Classic è il podcast di Huddle Magazine dedicato alla storia del football americano, potete ascoltarlo QUI.
Il ruggito della tigre
*Underdog del prossimo Draft*
Uno dei giocatori più controversi del draft dell’anno passato è stato Braden Fiske, defensive lineman di Florida State, che, nonostante avesse straordinarie capacità fisiche, con un RAS di 9,89 su 10, suscitava alcune perplessità per un peso limitato che avrebbe potuto non permettergli di essere efficace contro le corse.
Questo non gli ha impedito di mettere a segno in NFL ben 9 sack, forzare 2 fumble ed essere uno dei migliori nel ruolo per pressioni sul QB di tutta la Lega. Scelto con la pick n. 39 dai Los Angeles Rams, è stato messo nelle condizioni migliori per sfruttare le sue capacità atletiche ed essere uno dei migliori rookie della passata stagione.
Guardando le analisi approfondite e pesate dal punto di vista atletico degli amici di Gridiron Grading, ho provato a riassumere quali fenomeni atletici, in tutti i ruoli tranne il quarterback che sappiamo essere il ruolo più cerebrale, potrebbero essere delle gemme nascoste che, se allenati a dovere e inseriti nel giusto contesto, potrebbero dare un contributo oltre le aspettative anche in NFL. Tra parentesi ho inserito il possibile giro di scelta in funzione delle previsioni di The Beast, la guida al draft di Dane Brugler di The Athletic.
Jared Wilson – IOL da Georgia (2° giro)
Armand Membou – OT da Missouri (1° giro)
Thomas Fidone II – TE da Nebraska (5° - 6° giro)
Jaylin Noel – WR da Iowa State (2° giro)
Donovan Edwards – RB da Michigan (6° - 7° giro)
Yahya Black – NT da Iowa (5° giro)
Sebastian Valdez – IDL da Washington (undrafted)
Elijah Ponder – DE da Cal Poly (6° - 7° giro)
Brandon George – LB da Pittsburgh (undrafted)
Darien Porter – CB da Iowa State (3° - 4° giro)
JJ Roberts – S da Marshall (undrafted)
Come avete potuto constatare, osservando la lista, alcuni sono sulla bocca di tutti e la loro chiamata è prevista entro i primi due giorni di draft, ma molti sono invece dei veri e propri outsider su cui una fiche nel terzo giorno di draft varrebbe la pena, secondo me, buttarla.
Naturalmente il draft non è una scienza esatta e i parametri da considerare sono tantissimi, ma, specie negli ultimi giri puntare su giocatori con notevoli mezzi atletici è una buona base di partenza per sviluppare futuri titolari per la propria squadra.
(Giorgio Prunotto in esclusiva per la newsletter)
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Dal sito
Le schede della Strada Verso il Draft sono QUI. Sono in svolgimento i campionati italiani di football, QUI risultati e preview. Preview e review delle giornate UFL le potete leggere QUI. Le review della stagione 2024 squadra per squadra le potete leggere QUI. Regole e date degli offseason workout sono QUI. Del riconoscimento delle stat AAFC ne abbiamo scritto QUI.
Comment-Ale
Alessandro Taraschi ci dice la sua su un argomento prolato senza aver paura di inimicarsi i poteri forti :-) In questo numero: i prospetti che più mi intrigano.
L’angolo del Salerio
Da giovedì 24 a sabato 26 aprile a Green Bay apre i battenti il Draft NFL, attesissimo dai tifosi delle 32 squadre per capire gli ultimi aggiustamenti ai rispettivi roster prima di iniziare la preparazione alla prossima regular season. I nomi più golosi riguardano sempre i quarterback, ma a stuzzicare l'attenzione ci sono tantissimi talenti anche nei restanti ruoli.
Partendo proprio dai timonieri offensivi, però, i nomi più caldi alla vigilia sono quelli di Cam Ward da Miami e Shedeur Sanders da Colorado, ai quali si aggiungono Jaxson Dart da Mississippi e Jalen Milroe da Alabama. E, andando a vedere quali squadre ne abbiano bisogno, troviamo subito le prime tre scelte assolute, con Titans, Browns e Giants pronte ad assicurarseli, mentre Saints e Steelers restano alla finestra. Se per Tennessee e Cleveland la decisione sembra scontata, New York potrebbe optare per un rinforzo in linea difensiva, soprattutto se il devastante potenziale di Abdul Carter fosse ancora a disposizione. A proposito di linee, con i vari Will Campbell e Armand Membou in attacco, Mason Graham e Walter Nolen in difesa, si potrebbero soddisfare i bisogni di Patriots, Jaguars, Jets e Bears, nell'ambito delle prime dieci scelte, con i Dolphins in fervente attesa alla 13. Il talento più cristallino, ma al contempo più criptico, di questo Draft è senza dubbio Travis Hunter. Il prospetto da Colorado si è detto pronto a giocare sia da cornerback che da wide receiver e ha le capacità per farlo, ma in NFL mantenere una doppia identità simile è compito complicatissimo.
Sicuramente Hunter, comunque, non scenderà oltre le primissime posizioni, ma ricevitori come Tetairoa McMillan, Matthew Golden, Luther Burden ed Emeka Egbuka possono risolvere i problemi di Cowboys, Cardinals, Seahawks e Broncos a seguire. Parlando di secondaria, invece, ci sono cornerback di valore quali Jahdae Barron e Will Johnson o safety come Malaki Starks e Kevin Winston, utili per chi, come Panthers, Buccaneers, Packers e Vikings è alla ricerca di un rinforzo. Scelte più esotiche, ma non meno impattanti potrebbero essere quelle dei Raiders, con un runningback di altissimo livello come Ashton Jeanty, e per Colts e Chargers, pronte ad assicurarsi i tight-end Tyler Warren e Colston Loveland se dovessero scivolare fino a loro. Infine, a caccia di un playmaker difensivo ci sono 49ers, Falcons e Bengals e nomi del calibro di Jihaad Campbell, Mike Green e Jalon Walker potrebbero rappresentare soluzioni ideali. A meno di trade per risalire il board, le restanti squadre dovranno accontentarsi di quanto rimarrà a disposizione ma, ne siamo certi, ci sarà ancora da divertirsi.
(Alessio Salerio in esclusiva per la newsletter)
In chiusura
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