Di rookie, motion e gioco di corsa
Benvenuto ad una nuova uscita (56/2024) della newsletter di Huddle Magazine.
La NFL è iniziata, due settimane di gioco sono alle spalle con 9 squadre imbattute. Abbiamo visto delusioni e sorprese, giocatori che ci aspettavamo e altri meno, rookie che esplodono e altri che fanno fatica. Insomma tutto quello per cui abbiamo aspettato mesi :-) La vera notizia, che nulla ha a che fare con il terreno di gioco è la possibilita per i fondi di private equity di entrare nella proprietà di una squadra, una mossa quasi scontata che lascia però qualche dubbio, vedremo cosa accadrà.
Buona lettura!
L’angolo del Salerio
Tanti sono i rookie ad aver avuto un primo assaggio di NFL in queste prime intense settimane di football giocato. I più attesi, però, sono ovviamente quelli che hanno occupato le primissime scelte nello scorso Draft di Detroit. Le prime tre sono state utilizzate per altrettanti quarterback di talento e, a eccezione di Drake Maye, al momento alle spalle di Jacoby Brissett nelle gerarchie dei Patriots, sia Caleb Williams ai Bears che Jayden Daniels ai Commanders hanno giocato due partite da titolari. Con loro anche Bo Nix, quinto e ultimo scelto nel ruolo al primo giro, che ha già preso il timone dei Broncos, mentre Michael Penix rimane a scalpitare alle spalle di Kirk Cousins. Nessuno tra loro, però, ha fin qui emozionato.
Iniziando dalla prima scelta assoluta, l'attesissimo Williams ha lanciato per appena 267 yard totali, senza alcun touchdown pass e con 2 intercetti. Neanche Daniels o Nix si sono ancora sbloccati nel lanciare i compagni in end zone, ma, se non altro, il quarterback dei Commanders ha aggiunto 132 yard e 2 touchdown su corsa alla buona produzione di 410 passing yard. Nix ha siglato una corsa vincente alla prima contro i Seahawks, ma ha già lanciato 4 intercetti e, tra i tre, è l'unico a non aver ancora festeggiato una vittoria. Per intenderci, pescando casualmente tra i quarterback più criticati del passato recente in NFL, sia Mitchell Trubisky che Mac Jones avevano lanciato un touchdown pass all'esordio, mentre Zach Wilson addirittura due.
Se i quarterback devono ancora dimostrare il loro valore, a brillare sono stati i giovani wide receiver. Dopo una prima settimana dormiente, Marvin Harrison ha calato un doppio asso nella end zone dei Rams in Week 2, aggiungendo 130 yard su ricezione e dando l'idea di essere già oggi il principale riferimento di Kyler Murray. Lo stesso vale per Malik Nabers, salito a quota 193 receiving yard e autore di 10 ricezioni e del primo touchdown in carriera contro Washington. Allo stesso modo, Gardner Minshew ha ben presto imparato a fidarsi del tight-end Brock Bowers, 58 yard in Week 1 e 98 in Week 2, ancora senza touchdown, ma con ben 15 ricezioni. Infine, anche Brian Thomas, scelto un po' più in là dai Jaguars, sembra aver già convinto un Trevor Lawrence in grande difficoltà. Delle 220 passing yard del quarterback contro i Browns, 94 portano la firma di Thomas, a segno con un touchdown all'esordio assoluto contro i Dolphins.
(Alessio Salerio in esclusiva per la newsletter)
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Comment-Ale
Alessandro Taraschi ci dice la sua su un argomento prolato senza aver paura di inimicarsi i poteri forti :-) In questo numero: sorprese, delusioni, ipotesi di tendenze.
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Analitichiamo
Finalmente la stagione NFL è iniziata e tra prime conferme e sorprese abbiamo assistito alle prime 2 giornate. Uno degli aspetti che sicuramente hanno caratterizzato queste prime due week sono state le basse prestazioni nel passing game. Sia le passing yard sia i touchdown su passaggio hanno fatto registrare valori estremamente bassi. Per trovare dati analoghi dobbiamo tornare indietro agli inizi degli anni '90.
Oggi quindi andremo a vedere l'evoluzione dell'epa/play anno su anno suddiviso per passaggio/corsa e gli effetti di queste due giornate.
Il grafico è diviso in due sezioni. Nella parte di sinistra abbiamo i dati riferiti alle prime due partite di ogni stagione, mentre nella parte destra il dato di tutta la regular season completa.
Risulta subito evidente come l'efficienza generata dai giochi di corsa sia migliore di quella da passaggi. Un peggioramento nei risultati derivanti dai passing play si ha già dal 2022, anno in cui i due valori finirono molto ravvicinanti. Un trend di breve periodo, che si interpone in quello di lungo periodo dove il gioco aereo ha dominato il panorama della NFL. Tra le possibili cause ritengo ci sia un cambio generazionale di quarterback, sicuramente più devoti a macinare yards via terra che con il pallone in area.
Continuo a sostenere, ma pronto ad essere smentito, che un ritorno di efficienza preponderante delle corse, depurate da quelle dei quarterback, senza significative variazioni regolamentari sarà limitato.
(Andrea Casiraghi in esclusiva per le newsletter)
Dal sito
Week 2 NFL è alle spalle, QUI trovate pagelle, riassunto, migliori e peggiori e le cronache delle partite. La review della giornata NCAA è invece QUI. Abbiamo pubblicato un PDF con tutti preview delle squadre NFL, lo scaricate QUI. I fondi di private equity entrano nella NFL, vi spieghiamo tutto QUI. Il riassunto con tutte le novità sulle divise NFL è invece QUI.
Il ruggito della tigre
Uno delle componenti tattiche più interessanti di questo inizio stagione è l’uso massiccio della motion prima dello snap. La motion è quel movimento di un giocatore, non un offensive lineman, prima dello snap, per cambiare l’assetto offensivo del reparto e storicamente è stato usato per capire se la difesa avversaria fosse schierata a uomo o a zona, in funzione che il difensore seguisse o meno lo spostamento dell’attaccante da una parte all’altra dello schieramento. L’anno scorso però è stata introdotta in NFL una nuova forma di motion che è quella denominata speed motion o, dai suoi detrattori, cheat (imbroglio) motion.
Questa innovazione tattica prevede il movimento del giocatore prima parallelamente alla linea offensiva e poi, un attimo dopo lo snap, perpendicolarmente, in modo da non commettere penalità per movimento in avanti (illegal motion), ma sorprendere i difensori che si trovano un attaccante che scatta già con una velocità iniziale maggiore. Ad usarla per primi sono stati i San Francisco 49ers, i Los Angeles Rams e i Miami Dolphins. Questo non ci stupisce dal momento che sono tre squadre con alcuni degli attaccanti più veloci della lega e che fanno della esplosività dei ricevitori una delle caratteristiche più iconiche del loro gioco.
Naturalmente non è facile eseguirla correttamente perché richiede grande tempismo, ma in generale ha riportato l’attenzione sulla motion e sulla sua utilità, al punto tale che in week 1 le 8 squadre che hanno usato meno la motion, normale o speed, hanno perso. Lo stesso Tyreek Hill ha detto che si sta rivelando un’arma efficace che dà un vantaggio notevole sui difensori, come se lui ne avesse bisogno (N.d.A.).
Questa estate è stata ridiscussa la regola e si ipotizzava anche che la speed motion venisse resa illegale, ma alla fine ciò non è avvenuto e nemmeno è stato posto un focus di attenzione per le crew arbitrali. L’impressione è che si continui a prediligere l’aspetto offensivo del gioco per renderlo sempre più spettacolare e al contempo controbilanciare le capacità atletiche dei reparti difensivi che l’hanno fatta da padroni in queste prime due giornate di regular season.
L’’immobilismo pre-snap sembra ormai destinato a cedere il passo alla speed motion, come dimostrato in week 1 anche da Aaron Rodgers, che, seppur abbia sempre preferito una situazione di partenza dell’azione più statica, in week 1 ne ha fatto ricorso nel 60% degli snap.
Il gioco evolve e la velocità continua a essere la parola d’ordine di ogni innovazione.
(Giorgio Prunotto in esclusiva per la newsletter)
In chiusura
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