Buone feste prolate!
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Si, lo sappiamo che mancano ancora 10 giorni a Natale, ma questa è per noi la newsletter natalizia, quindi ci portiamo avanti con il lavoro e vi auguriamo Buon Natale :-)
La NFL ha deciso di occupare quanto più spazio possibile nel periodo natalizio, andando a competere direttamente con la NBA che aveva nel giorno di Natale il suo clou della regular season. Questo sabato tre partite anticiperanno la giornata, mentre week 16 vedrà la maggior parte delle partite disputarsi il 24 dicembre, lasciando il giorno di Natale a tre incontri, alle 19.00, alle 22.30 e nella notte tra il 25 e il 26. Vedremo cosa diranno i rating televisivi e se premieranno o no questa scelta della Lega.
Il Foglio della statistica
Nella tredicesima settimana di gioco, due squadre hanno raggiunto dei traguardi storici per la NFL. Con la vittoria per 19-16 contro gli Atlanta Falcons, i Pittsburgh Steelers sono diventati la prima squadra a raggiungere le 500 vittorie nella cosiddetta "modern era", cioè quel periodo di tempo che parte dal 1970, anno in cui la NFL e la AFL si fusero definitivamente. Gli Steelers hanno un vantaggio di 19 vittorie sulla seconda in graduatoria, i Dallas Cowboys, fermi a quota 481.
L'avvenimento più importante, però, si è consumato al Soldier Field di Chicago, dove si affrontavano Chicago Bears e Green Bay Packers. Queste due squadre erano alla pari nel numero totale di vittorie dall'inizio della storia NFL a quota 786. La vittoria dei Packers per 28-19 li ha portati in cima a questa speciale classifica in una sorta di spareggio per decidere chi fosse la squadra con il maggior numero di partite vinte nella storia. In questo caso il divario con la terza classificata (i New York Giants) è ancora più grande: ben 73 partite.
La cosa singolare, però, è che nei 103 anni di storia della NFL, è la prima volta dal 1921 che la squadra con più vittorie non sono i Chicago Bears. Al termine della prima stagione (1920), la squadra con il maggior numero di vittorie furono i Decatur Staleys con 10. Nel 1921 gli Staleys si trasferirono a Chicago dove, nel 1922, presero il nome di Chicago Bears. Dopo 100 anni esatti, i Bears hanno ceduto il loro primato ai loro rivali di sempre, ma con una sola partita di margine, tutto può ancora succedere nelle ultime giornate del campionato.
(Massimo Foglio in esclusiva per la newsletter)
La canzone di Natale
Dopo il 2020 ci siamo presi un anno di riposo per ritemprarci per tornare quest’anno con nuova canzone di Natale! Ci abbiamo messo impegno e tanto cuore per confezionare la nostra canzone natalizia quindi niente pomodori :-)
La potete ascoltare QUI.
Analitichiamo: passaggi al terzo down
Quando sei seduto sul divano a guardare la partita della tua squadra del cuore ci sono tante situazioni in cui vorresti battere un pugno sul tavolo dal nervoso.
Personalmente mi trovo in questa caso quando su un terzo down un giocatore riceve la palla e viene immediatamente placcato dal difensore arrivando a pochi centimetri dal guadagnarsi un nuovo primo down.
Chi di voi non ha mai pensato, ma non poteva lanciare una yard più lungo? Io sempre.
Ovviamente le cose sono più complicate e fortunatamente non accade molte spesso.
Incuriosito dal tema, sono andato a vedere la tendenza dei passaggi sul terzo down e quanto distante dallo stick il quarterback lancia il pallone.
Nel grafico sottostante vediamo la distribuzione dei passaggi.
Questa inclinazione di essere più o meno "aggressivi" dipende anche dagli schemi chiamati dall'offensive coordinator, dalle marcature difensive che possono far cambiare la lettura durante l'azione o dalla distanza dal marker.
Josh Allen dei Buffalo Bills è il quarterback con la media più alta, 4,53 yard, quindi generalmente lo stick viene superato di quasi 5 yard. Al secondo e terzo posto troviamo Patrick Mahomes con 3,31 yard e Tua Tagovailoa con 3,21.
Ognuno dei top 3 si può affidare anche a solidi ricevitori sul profondo come Gabriel Davis, Marquez Valdes-Scantling e Tyreek Hill.
Nelle retrovie troviamo Joe Burrow con una media di -1,78 yard che lo colloca in ultima posizione tra i quarterback con 60 tentativi di passaggio. Sopra di lui Matt Ryan con -1.62 yards e Daniel Jones con -1.51. In Matt Ryan possiamo trovarci anche delle basse prestazioni, come mostrato negli ultimi anni di Drew Brees e di Ben Roethlisberger. Questo non significa che lanciare più corto il pallone indichi certamente uno scarso rendimento (vedi Joe Burrow), ma sicuramente uno tipo di gioco differente.
(Andrea Casiraghi in esclusiva per la newsletter)
L’angolo della NCAA
La nostra Redazione dedicata al College Football, dopo aver seguito giornata per giornata l’evoluzione della stagione regolare, è al lavoro per preparare la preview di tutti i Bowl in programma (QUI trovate l’elenco completo) a cui seguirà una review settimanale di quanto visto sui campi. Nel frattempo vi abbiamo raccontato chi è Caleb Williams, il vincitore dell’ultimo Heisman Trophy, e scritto un ricordo di Mike Leach che ci ha lasciato a 61 anni.
Il ruggito della tigre: Big Play
Noi tifosi ci esaltiamo quando, vedendo una partita di football americano, assistiamo alla grande giocata di uno dei nostri beniamini e in particolar modo quando vediamo dei guadagni superiori alle 10 yard, per cui andiamo a vedere quali squadre hanno avuto più big play offensivi in questa stagione.
Svettano i Philadelphia Eagles con 110 guadagni superiori alle 10 yard, il che potrebbe far pensare che avere tanti big play sia la chiave del successo per avere una stagione vincente dal momento che questa compagine ha il miglior record in NFL con 12 vittorie e 1 sola sconfitta, ma guardando i due gradini del podio si vede come siano occupati dai Chicago Bears e dai Cleveland Browns, due squadre che difficilmente faranno i playoff quest’anno. La classifica in generale vede in posizioni vicine squadre con record vincenti accanto ad altre con record perdenti, a dimostrazione come questo parametro non sia direttamente collegato ai risultati ottenuti.
Un parametro invece interessante che si può ricavare da questo grafico è come sono stati ottenuti questi guadagni, se grazie al gioco aereo o a quello di corsa. Le squadre con più big play assoluti sono anche quelle con più big play su corsa: Bears, Ravens, Eagles e Browns. Con le prime 3 che hanno dei quarterback particolarmente abili nel running game, a dimostrazione di come questa variabile del gioco stia dando ottimi risultati in termini di guadagni e la quarta che ha il best duo di running back della NFL (Chubb e Hunt). Interessante notare come occupino gli ultimi posti, nella classifica dei grandi guadagni su corsa, tre squadre che hanno avuto in questa stagione grossi problemi in offensive line: Rams, Buccaneers e Colts. Questi ultimi in particolare non sarebbero stati facilmente pronosticabili in quella posizione dal momento che possono disporre di Jonathan Taylor che è stato il leader incontrastato sulle corse nella passata stagione.
In linea generale si sono avuti più guadagni superiori alle 10 yard su terra che per aria, con rispettivamente una media per squadra di 41,31 big play su corsa contro 38,69 su passaggio; dato curioso visto che, in una lega sempre più votata al gioco aereo, ci saremmo aspettati esiti migliori in questo fondamentale. Precisiamo che i big play non sono una statistica ufficiale e che si tende a considerare “Big Play” i guadagni su corsa superiori alle 10 yard e quelli su passaggio maggiori di 25 yard, ma si è preferito uniformare tutto a 10 yard proprio perché altrimenti i valori sarebbero stati ancora più squilibrati e difficilmente paragonabili tra loro.
Fatta questa doverosa precisazione andiamo ad analizzare i dati su passaggio che vedono i Chiefs di Mahomes regnare in solitaria con 60 big play, a dimostrazione che, anche se orfano di Tyreek Hill, ha mantenuto la tendenza a cercare il lancio sul profondo per ottenere grandi guadagni, nonostante le difese si siano ormai schierate praticamente sempre con due safety profonde proprio per arginare questa sua peculiarità, che a mio avviso rappresenta anche il suo maggior limite, come rovescio della medaglia, perché troppo spesso dimostra poca pazienza e non si accontenta dei tanti piccoli guadagni che però muovono la catena. Seguono con grande distacco due giovani quarterback in ascesa come Tua e Burrow, mentre testimoniano la difficile annata dei Cardinals i soli 33 big play di Murray e compagni, nonostante un parco ricevitori di tutto rispetto.
Da semplici tifosi è impossibile vedere più di quattro o cinque partite intere a settimana, per cui non ci resta che affidarci agli highlight che racchiudono in quei pochi minuti di sintesi i big play del match, da cui troppo spesso ci facciamo influenzare nella valutazione della bontà o meno del gioco offensivo di una squadra; la speranza è che l’analisi di questi dati ci permetta di valutare con più prudenza i big play che tanto ci affascinano quando li vediamo sullo schermo, sapendo che raccontano solo parte della storia di una partita.
(Giorgio Prunotto in esclusiva per la newsletter)
Segnalazioni dal sito
Qualche link ai contenuti pubblicati in questi ultimi giorni: i candidati al Walter Payton Man of the year, tutto su week 14 NFL (cronache e rubriche), gli ultimi podcast e il link per chi volesse acquistare/regalare uno dei nostri libri ;-)
L’angolo del Salerio
L'uomo del momento è nato il 27 dicembre 1999 a Queen Creek, Arizona, ed è approdato in NFL con la scelta numero 262. La sua carriera universitaria, trascorsa negli Iowa State Cyclones, ha fruttato 100 touchdown tondi tondi, tra gli 81 touchdown pass e le 19 corse vincenti in end zone. E non molta gloria, se è vero che i 49ers non si sono strappati le vesti per portarlo a San Francisco, ma hanno aspettato di nominarlo Mr. Irrelevant con l'ultima chiamata in assoluto dello scorso Draft.
Brock Purdy non sarebbe stato neanche lontanamente nei piani di Kyle Shanahan se tutto fosse andato secondo i piani, ma i seri infortuni occorsi a Trey Lance prima e a Jimmy Garoppolo poi hanno costretto l'head coach a schierarlo in campo lo scorso 4 dicembre, nel corso della partita contro i Dolphins. Purdy, che con i colori rosso e oro ha dimostrato di avere un discreto feeling, ha risposto presente con una vittoria e con il primo touchdown pass nella storia della regular season NFL per un Mr. Irrelevant.
La vera impresa, però, Purdy l'ha compiuta contro i Buccaneers del più grande di sempre, con due touchdown pass e un rushing touchdown nel solo primo tempo, come soltanto Don Strock nel 1950 era riuscito a fare alla prima partita da titolare in carriera. Nessun altro esordiente "dal primo minuto" aveva mai battuto Tom Brady prima o aveva mai sconfitto un altro quarterback già vincente al Super Bowl di oltre 10 punti nella prima partita in carriera. Il 35-7 in favore dei Niners ha lasciato tutti senza fiato, a partire proprio da TB12. E lui di scelte "tardive" al Draft se ne intende...
(Alessio Salerio in esclusiva per la newsletter)
In chiusura
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