Buon 2024 a tutti!
Benvenuto ad una nuova uscita (37/2023) della newsletter di Huddle Magazine
Mancano pochi giorni al termine del 2023 e all’inizio del 2024, l’anno del Super Bowl a Las Vegas per la prima volta nella storia NFL.
E’ stato un anno pieno di emozioni, di sorprese, di conferme e delusioni. I Chiefs vincono il Super Bowl dopo una incredibile partita contro gli Eagles. Il Draft ci ha portato Bryce Young come #1 che fatica tanto con i Panthers e al #2 C.J. Stroud che sta mostrando tutto il suo valore con i Texans.
Non ci siamo praticamente mai fermati nel coprire NFL, NCAA, le altre leghe pro americane, la ELF europea e il campionato italiano e non abbiamo intenzione di fermarci anche nel 2024, a proposito: compiamo 25 anni :-)
Huddle Magazine 2000 edition
Huddle Classic in pillole
Nel 1970, la citta di Miami, proprietaria dell'Orange Bowl dove giocavano i Dolphins, oltre che gli Hurricanes, decise di investire nella nuova moda del momento: il campo sintetico. Minori spese di manutenzione garantivano un rientro quasi immediato delle spese per installarlo. La scelta cadde sul Polyturf, fabbricato dall'azienda American Biltrite. Il Polyturf era uno dei tre tipi di sintetico allora in voga. Gli altri erano l'Asrtoturf ed il Tartan Turf.
La scelta si rivelò quasi subito poco fortunata, perchè la superficie (come l'Astroturf ed il Tartan Turf, del resto) si rivelò subito molto più dura dei campi in erba ed aumentarono sia gli infortuni dovuti alle cadute sulla superficie rigida, sia le abrasioni, talvolta davvero simili ad ustioni vere e proprie, derivanti dalle scivolate sulla superficie artificiale. Non parliamo, poi, della temperatura del terreno di gioco nei giorni di sole, che a Miami non sono rari. Si arrivava facilmente ai 120 gradi Farenheit (circa 50 gradi centigradi), e giocare con il calore che ti aggrediva da sopra (il sole) e da sotto (il campo) divenne una vera e propria tortura. Inoltre, il Polyturf ebbe un altro grosso problema: il colore cambiò dopo pochi mesi, ed attraversò una serie di fasi, negli anni a venire, che ne decretarono la fine.
Il giorno della posa, il campo si presentava con uno splendido "kelly green", simile alle maglie dei Philadelphia Eagles dell'epoca, ma già l'anno successivo, nel 1971, il Super Bowl V, il primo ad essere giocato sul sintetico, venne disputato su un campo il cui colore era virato decisamente verso il blu, pur mantenendo una nuance verde di fondo.
Nel 1973, a causa della continua esposizione al sole, il colore del campo era ormai decisamente più blu scuro che verde, ma negli anni successivi scolorisce anche il blu, ed il campo diventa un misto tra verde e marroncino. Nel 1976 si disputa il Super Bowl X, ed i Pittsburgh Steelers sconfiggono i Dallas Cowboys su un terreno decisamente disastrato, al punto che i giocatori dichiareranno, dopo la partita, che gli era sembrato di giocare su un campo fatto di mattoncini di Lego.
Il Super Bowl X fu l'ultima partita disputata su quella superficie, ed il giorno dopo iniziarono subito i lavori per ripristinare l'erba che fu la caratteristica dell'Orange Bowl fino alla sua demolizione.
(Massimo Foglio in esclusiva per la newsletter)
Huddle Classic è il podcast di Huddle Magazine dedicato alla storia del football americano, potete ascoltarlo QUI.
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Il ruggito della tigre
Allora il quarterback che ha segnato più touchdown è… No, non ho chiesto chi ha segnato più TD ma chi ha fatto più punti. Allora la domanda è più complicata del previsto, così su due piedi non è facile rispondere.
Lo scopo di una squadra NFL è quella di vincere le partite e di segnare più punti possibile, ma troppo spesso confondiamo chi i punti li fa fare, il quarterback, con chi li mette a tabellino e i re di questa classifica sono i kicker. Rimane un ruolo che nemmeno lontanamente guadagna quanto quello di altre posizioni più prestigiose, ma che ricopre un’importanza fondamentale se ragioniamo sul fatto che alla fine è lui il top scorer della lega e spesso le ultime azioni di una partita in bilico sono decise proprio dalla freddezza di questi giocatori.
Tornando quindi alla domanda iniziale vi fornisco la classifica top 10 dei “marcatori” di questa stagione:
Il leader è Brandon Aubrey, il kicker dei Dallas Cowboys, autore di 33 field goal e 42 extra point, con la media di quasi 10 punti a partita!
Però, come si può osservare nella classifica, ci sono due “intrusi”, due runningback: Raheem Mostart dei Dolphins, autore di 18 rushing TD e 3 receiving TD, e Christian McCaffrey con 14 corse da TD e 7 TD su passaggio. Anche loro sono rappresentanti di un ruolo che non viene tenuto in grande considerazione in termini economici al momento della quadratura del salary cap. Il fatto che questi due running back siano riusciti ad entrare in questa graduatoria rende palese quanto sia stata fin qui straordinaria la loro stagione e quanto il loro apporto sia stato fondamentale per le rispettive squadre.
Un altro indicatore dell'eccezionalità della loro impresa è rappresentato dal fatto che si debba tornare indietro al 2020 per trovare nella top 10 un non kicker, Alvin Kamara, che era riuscito ad aggiudicarsi il decimo posto. Continuando il nostro sguardo al passato si deve tornare al 2006 per trovare un RB a vincere la classifica e non poteva che essere il mitico LaDainian Tomlinson, mentre l'ultima volta che ci furono più di un non kicker nella top 10 fu il 2005 con Shaun Alexander primo, Larry Johnson quinto e Tomlinson ottavo.
E i tanto osannati wide receiver? Mike Evans dei Tampa Bay Buccaneers è il leader per il ruolo con 13 TD e conseguenti 78 punti, molto lontano dai migliori kicker della lega. I tight end, ruolo che ottiene sempre crescenti attenzioni nei target dei quarterback, sono ancora più staccati in termini di punti realizzati, specie se si considera che il tight end che ha fatto più TD è Sam LaPorta, dei Detroit Lions, con 9 realizzazioni e due conversioni da 2 punti pari a “soli” 58 punti.
Sappiamo che la NFL è sempre più concentrata sui passaggi, ma vedere questi numeri fa riflettere su quanto kicker e running back meriterebbero più attenzione, anche da parte di noi tifosi che a volte nemmeno conosciamo i loro nomi.
(Giorgio Prunotto in esclusiva per la newsletter)
Dal sito
Avete mai pensato ad una squadra NFL come un film Pixar? QUI qualche idea. L’avventura di Russell Wilson ai Denver Broncos sembra finita, QUI passato, presente e futuro. Cronache e rubriche su week 16 NFL le trovate QUI. Le preview e le review dei Bowwl NCAA le trovate QUI. Abbiamo un QB italiano nella NFL, giornata dopo giornata ci racconta la sua avventura QUI. Se volete saperne di più sui roster delle squadre Profondo Roster è la rubrica per voi, la trovate QUI.
Comment-Ale
Alessandro Taraschi ci dice la sua su un argomento prolato senza aver paura di inimicarsi i poteri forti :-) In questo numero le storie che mi hanno colpito di più quest’anno.
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L’angolo del Salerio
A due partite dal termine della regular season, il treno in viaggio verso i playoff sta esaurendo i suoi posti a sedere e non resta che capire chi andrà a completare il quadro dei prossimi Wild Card Game. Al contempo, però, è interessante analizzare le migliori performance stagionali dei protagonisti di queste prime 16 settimane di football giocato. Tra questi c’è, senza dubbio, Christian McCaffrey: lo straordinario runningback dei 49ers, che sta guidando San Francisco in vetta alla NFC, è leader NFL con 1.395 rushing yard e primo nel proprio ruolo per receiving yard, ben 537, al pari di Breece Hall dei Jets. Soprattutto, però, ha totalizzato la bellezza di 21 touchdown in totale, 14 su corsa e 7 dalle mani di Brock Purdy.
McCaffrey, però, non è il solo ad aver dato spettacolo tra i runningback in questa regular season e, in particolare, non è l’unico a quota 21 touchdown: Raheem Mostert ha trascinato i Dolphins ai playoff, conquistati proprio nella scorsa Week 16, un viaggio in end zone dopo l’altro, totalizzandone addirittura 18 su corsa, oltre a 1.012 rushing yard, e altri 3 su ricezione, parte di 175 yard extra su lancio di Tua Tagovailoa. Con due partite da giocare è praticamente impossibile anche soltanto sfiorare i record assoluti nella storia NFL, in particolare quello di 31 touchdown di LaDainian Tomlinson con la maglia dei Chargers nella sua mostruosa regular season del 2006, così come il contestuale miglior risultato di sempre di 28 rushing touchdown.
Tanto McCaffrey quanto Mostert, però, avranno la possibilità di insidiare il podio, occupato al secondo posto dai 28 touchdown di Shaun Alexander con i Seahawks nel 2005 (27 su corsa, 1 su ricezione) e al terzo dai 27 tutti su corsa di Priest Holmes con i Chiefs nel 2003. Senz’altro, i due runningback più esplosivi della Lega hanno già raggiunto il miglior risultato dal 2007 a oggi, pareggiando i 21 touchdown di Todd Gurley ai Rams nel 2018 e di Alvin Kamara ai Saints nel 2020. In quell’anno fu Randy Moss a toccare quota 23 touchdown, tutti su ricezione, con la maglia dei Patriots, scrivendo a sua volta una pagina di storia nel superare i 22 di Jerry Rice con i 49ers del 1987. Quel record, però, ancor più di quello di Tomlinson, appare nella NFL odierna del tutto irraggiungibile.
(Alessio Salerio in esclusiva per la newsletter)
In chiusura
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