Anno nuovo, sito nuovo
Benvenuto ad una nuova uscita (15/2023) della newsletter di Huddle Magazine.
Abbiamo aspettato la fine della stagione NFL prima di mettere mano al sito per cambiarne il tema e renderlo più adatto ai tempi correnti. Da qualche giorno è online la nuova versione di Huddle Magazine con una home page molto più fruibile e che ci permette di offrire più contenuti utili ad informarsi su tanti argomenti, speriamo vi piaccia :-)
Analitichiamo
Dopo meno di un mese dal picco massimo della stagione NFL si ritorna a parlare di football, anche se non giocato. Al Lucas Oil di Indianapolis si accendono i motori in preparazione della prossima stagione e vengono portati in mostra i migliori prospetti che entreranno nella lega. Per i campioni di domani vengono organizzate diverse prove fisiche/tecniche e dei colloqui con gli staff delle squadre.
Da malati di football qualsiasi cosa avvenga su un gridirion od intorno ad esso genera interesse e sembra in quel momento la cosa più rilevante del mondo. Ma davvero è cosi importante la combine in ottica del draft?
Con la quantità di dati che possono essere ricavati dalle partite giocate al college, queste prove di fine febbraio/inizio marzo sembrano essere ridondanti ed asettiche rispetto a quelle estrapolate da un vero incontro. Personalmente ritengo che "tutto è utile" per valutare un prospetto e quindi ben venga la combine. Difficile determinare l'effettiva utilità non essendo direttamente coinvolti nel processo di selezione ed è difficile anche determinare l'impatto nella scelte, non sapendo come sarebbe andato un draft senza combine.
Quello che possiamo vedere oggi è come la prova regina, la corsa delle 40 yard, si relaziona con il numero di chiamata al draft. Il grafico sottostante mostra la prima scelta assoluta a sinistra sull'asse x, i secondi impiegati nelle 40yard sull'asse y, il tutto raggruppato per ruoli. (N.B. Sono presenti scale diverse sull'asse y - Sul valore 300 sono presenti i giocatori non scelti)
La correlazione tra l'essere veloci sulle 40 yard e la scelta al draft è presente seppur molto molto lieve. Chiaramente la ricerca di super atleti va a premiare chi manifesta una prestanza atletica più alta. In alcune posizione questa ricerca di atletismo viene accentuata: wide receiver, defensive back, running back e tight end, mentre in altre, come nei quarterback è assolutamente trascurabile.
Questo è quello che è successo dal 2000 al 2022 nella notte del draft, tutto da indagare quello che poi è avvenuto in campo.
(Andrea Casiraghi in esclusiva per la newsletter)
2014 - 2023: 10 anno di Strada verso il Draft!
Dieci anni fa, per la prima volta, usciva su Huddle Magazine un articolo che presentava un innovativo progetto: La Strada verso il Draft. Un percorso alla scoperta dei migliori talenti del college football che, con la redazione di schede dedicate ai migliori giocatori della NCAA, tenesse compagnia ai lettori fino alla notte del Draft.
La Strada verso il Draft 2023 sarà la decima edizione di questo emozionante percorso di scoperta e conoscenza dei migliori prospetti che si candidano a diventare protagonisti delle prossime stagioni NFL. Come ogni anno troverete le schede dei giocatori (QUI la prima), due mock draft e Podcast verso il Draft.
Comment-Ale
Alessandro Taraschi ci dice la sua su un argomento prolato senza aver paura di inimicarsi i poteri forti :-) In questo numero il tema è la Combine NFL.
L’angolo del Salerio
Il football giocato si è esaurito ormai da quasi un mese, dopo che i Chiefs hanno conquistato il Super Bowl lo scorso 12 febbraio, e ora è la free agency a entrare nel vivo, primo tra gli step della lunga offseason, in attesa delle emozioni del Draft il prossimo 27 aprile. Tantissimi sono i giocatori ambiti dalle rispettive franchigie per provare a costruire un futuro di successo o per completare con l'ultimo tassello un roster già oggi pronto a competere per il titolo. Già, ma quali sono i più ambiti?
Si parte, ovviamente, dai quarterback. Un paio tra loro hanno espresso la propria scelta già a inizio settimana: Geno Smith, premiato Comeback Player of the Year dopo 4.282 yard e 30 touchdown pass, ha firmato un triennale da 105 milioni di dollari per restare ai Seahawks, mentre Derek Carr si è accasato ai Saints con un quadriennale da 150 milioni di dollari, in seguito all'addio ai Raiders. Subito dopo i Giants hanno tirato le fila della propria situazione: contrattone per il quarterback Daniel Jones, con la promessa di 160 milioni di dollari per le prossime quattro stagioni, e franchise tag da una decina di milioni per il runningback Saquon Barkley. Il free agent numero uno del lotto, però, è Lamar Jackson, il cui futuro ai Ravens è in evoluzione, ma resta in bilico: la scelta è ricaduta su un franchise tag non esclusivo da 32.4 milioni, con cui altre squadre potrebbero superare l'offerta di Baltimore e accaparrarselo. Al momento, però, non risulta alcuna richiesta per Jackson, così come per Jimmy Garoppolo, che ha le valigie in mano per lasciare San Francisco.
Chiaramente, però, i free agent di valore non si esauriscono al timone offensivo. Quattro tra i cardini delle squadre viste al Super Bowl sono sul mercato: Orlando Brown per Kansas City, protagonista della strepitosa offensive line che ha protetto Patrick Mahomes, e un tris di protagonisti nella super difesa degli Eagles, dal defensive tackle Javon Hargrave alla safety Chauncey Gardner-Johnson e al cornerback James Bradberry. Restando in difesa, la safety Jessie Bates dei Bengals fa gola a tanti e, quasi sicuramente, lascerà Cincinnati. Oltre a Barkley, un altro paio di runningback di lusso sono già stati bloccati con il franchise tag, ovvero Josh Jacobs dei Raiders e Tony Pollard dei Cowboys. Restando in attacco, ci sono ancora nomi di prestigio a disposizione: JuJu Smith-Schuster, wide receiver dei Chiefs, Dalton Schultz, tight-end dei Cowboys e Mike McGlinchey, perno dell'offensive line dei 49ers. Attenzione, infine, a un paio di free agent al momento senza squadra: il tanto chiacchierato wide receiver Odell Beckham, che non gioca dal Super Bowl LVI vinto con i Rams, e il linebacker Bobby Wagner, Second Team All-Pro la scorsa stagione, ma già lasciato "a piede libero" proprio dal team di Los Angeles.
(Alessio Salerio in esclusiva per la newsletter)
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L’angolo della tigre
Vale la pena spendere una prima scelta al Draft per un tight end?
A differenza del recente passato questo draft sembra essere ricco di talento nella posizione di Tight End.
Michael Mayer, Dalton Kincaid e forse Darnell Washington sono potenziali scelte al primo giro, e Musgrave, LaPorta e Kraft al secondo. Non male se si considera che lo scorso anno Trey McBride è stato il primo tight end selezionato con la numero 55 e per vedere un'altra pick in quel ruolo si è dovuto aspettare il terzo giro.
Negli ultimi 15 anni sono stati scelti solo 10 tight end nel primo giorno del draft:
Kyle Pitts, Falcons (2021)
T.J.Hockenson, Lions (2019)
Noah Fant, Broncos (2019)
Hayden Hurst, Ravens (2018)
O.J. Howard, Buccaneers (2017)
Evan Engram , Giants (2017)
David Njoku, Browns (2017)
Eric Ebron, Lions (2014)
Tyler Eifert, Bengals (2013)
Jermaine Gresham, Bengals (2010)
Tolto Pitts per cui è presto per dare un giudizio, i risultati degli altri non sono stati ragguardevoli, come testimonia il fatto che nessuno di loro, ad eccezione di Njoku, ha firmato un secondo contratto con la squadra che li aveva scelti.
Se poi pensiamo a quali sono i migliori giocatori nel ruolo, i primi nomi che ci vengono in mente sono:
Travis Kelce, Chiefs (3° giro, 2013)
Mark Andrews, Ravens (3° giro, 2018)
George Kittle, Niners (5° giro, 2017)
Dallas Goedert, Eagles (2° giro, 2018)
Mike Gesicki, Dolphins Eagles (2° giro, 2018)
Vediamo subito come nessuno di loro sia stato scelto al primo giro. Se si considera inoltre che mettere il tag su un tight end comporta una spesa di soli 11.435.000$, si vede che non solo in termini di risultati è uno dei ruoli in cui è più facile che la scelta risulti sprecata, ma anche economicamente conviene individuare giocatori in altri ruoli che permettono un risparmio maggiore nel rookie contract rispetto ad un pari ruolo free agent.
Nessuno dice che sia facile trovare nel giorno 2 o 3 del draft un tight end forte, anche perché le differenze del modo di giocare del ruolo dal college ai professionisti sono sostanziali, ma alla luce di queste considerazioni credo che ogni squadra ci debba pensare molto bene prima di usare una scelta al primo giro per aggiungere un tight end a roster, specie valutando che potrà trovarne di validi in free agency a prezzi ragionevoli.
(Giorgio Prunotto in esclusiva per la newsletter)
Dal sito
Inizia la free agency e abbiamo messo a vostra disposizione un po’ di articoli per spiegare come funziona il mercato nella NFL, prima di tutto la guida al Salary Cap, una vera e propria bibbia. Trovate QUI l’elenco dei giocatori che ha avuto il franchise tag, QUI il review della XFL, QUI tutte le date della offseason e QUI la review della stagione 2022 delle squadre NFL.
Chiedilo al Direttore
La rubrica dedicata alle risposte che il nostro Direttore, Giovanni Ganci, darà a una o due domande che ci sono arrivate attraverso mail e social media. Per questa uscita le domande riguardano la 5th year option e al salary cap.
Buon ascolto!
In chiusura
Avete amici che si stanno avvicinando al nostro fantastico sport? Bene, sul nostro canale YouTube, tra le tante cose, abbiamo un video sui ruoli in attacco e in difesa.
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